“Prima è uscito fuori dal lungo calvario, poi si è anche rialzato dopo l’ennesimo problema a quel ginocchio che non gli dà pace, infine Slobodan Rajkovic ha consacrato la sua rinascita con il primo gol in maglia rosanero: la rete del 32 in chiusura di partita a Parma che ha alimentato le flebili speranze di pareggio dei rosanero di Bruno Tedino. Per il centrale serbo la parola sofferenza, ormai, fa rima con abitudine, ma la sua perseveranza e la tempra da combattente lo hanno tenuto a galla in questo ultimo anno. Dopo due interventi al ginocchio destro che lo hanno tenuto fuori oltre un anno e una frattura al piatto tibiale sempre alla stessa articolazione nella gara contro l’Ascoli, Rajkovic è tornato a tempo di record ed ha garantito la sua presenza per tre partite di fila in otto giorni in un momento di grande emergenza per il reparto difensivo, mettendo anche a rischio il suo ginocchio. TRE GARE DI FILA Il primo gol con il Palermo è stato il giusto premio dopo tanti sacrifici, anche se non riesce a gioire più di tanto visto il punteggio finale. «E’ difficile parlare di felicità dopo una sconfitta – spiega il difensore , ad ogni modo più che per il gol segnato lunedì sera al Tardini sono soddisfatto per aver giocato ben 270minuti in otto giorni». Tre gare intense che hanno messo a dura prova la sua resistenza dopo un lungo periodo di inattività. Tedino, per questo, lo ha spesso definito un uomo vero: per il suo carattere, per il modo di approcciare al lavoro, per la sua disponibilità. […]”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzeyya dello Sport”.