Gazzetta dello Sport: “Quel Palermo che non si muove”

“Zamparini è stato esplicito: senza Serie A, necessiterà un corposo ridimensionamento. Via, dunque, i big, per abbattere un monte inaggi non più sostenibile senza poter usufruire del paracadute, e i gioielli di casa per far cassa. Il patron rosanero ha fatto anche i nomi: La Gumina, Coronado e Nestorovski sono i giocatori che hanno più mercato e verrebbero sacrificati per ripianare. Anche Aleesami e Rispoli con ogni probabilità sarebbero ceduti al miglior offerente. E poi ci sono Rajkovic, Struna, Jajalo e Chochev, giocatori che hanno ingaggi troppo elevati per quella che sarebbe la nuova dimensione del Palermo. Alla lista bisogna aggiungere anche Dawidowicz e Rolando: il primo non è stato riscattato dal Benfica, il secondo quasi sicuramente subirà lo stesso destino e quindi tornerà alla Sampdoria. CONFERME Fermo restando che i partenti andrebbero sostituiti, quanto meno numericamente, c’è comunque un nugolo di giocatori da cui poter ripartire (oltre a coloro che rientreranno, come Lo Faso, Embalo o Pirrello). Alcuni i tifosi del Palermo li hanno già visti all’opera e ne hanno apprezzato lo spirito. È il caso di Pomini e Bellusci, due senatori del gruppo, esperti e navigati ai quali la società potrebbe affidare il compito di guidare il nuovo gruppo rosanero. Pomini ha un altro anno di contratto e ha lasciato intendere che rimarrebbe volentieri al Palermo. Il contratto di Bellusci scadrà, invece, nel 2020: la sua grinta e il suo carisma ne farebbero uno dei candidati naturali ad indossare la fascia di capitano. Altro potenziale futuro big è Gnahoré che, sebbene soltanto a sprazzi, ha fatto intravedere enormi qualità: il franco­ivoriano diventerà definitivamente del Palermo se il Napoli entro metà agosto non sfrutterà il diritto di recompra (fissato a 2,5 milioni), ipotesi ad oggi da considerare davvero più che concreta. I DUE POLACCHI Murawski e Szyminski, dopo una stagione d’esordio più che positiva, diventerebbero colonne portanti del nuovo Palermo. Entrambi sono costati poco, hanno reso tanto e hanno ingaggi piuttosto ridotti. La Serie B possono farla da protagonisti. L’ex centrocampista del Piast Gliwice, in particolare, si è fatto apprezzare in maniera costante, come testimoniano anche i numeri: 41 presenze, tra campionato, playoff e Coppa Italia, e 2 gol all’attivo. Tutti e due potrebbero entrare nel giro della nazionale polacca post­-mondiale. L’unica incertezza riguarda Murawski: ha mercato, il che lo pone a rischio, anche se un altro anno a questi livelli ne potrebbe incrementare ulteriormente il valore. VOGLIA DI RISCATTO Non sono pochi i giocatori in organico che, rimanendo, avrebbero una grossa chance per dimostrare il loro valore, sebbene in un Palermo ridimensionato. Il riferimento è allo sfortunato Ingegneri, ad esempio, che si è infortunato gravemente l’anno scorso al primo giorno di ritiro e non ha collezionato neppure una presenza. Oppure a Fiore, arrivato a gennaio e utilizzato per un paio di spezzoni. O ancora a Moreo e Trajkovski: al primo non è mancato lo spazio per farsi apprezzare, ma il suo contributo, in termini di gol, è stato pari a zero. Il secondo, invece, potrebbe anche essere ceduto in presenza di una buona offerta, ma la sua discontinuità ne fa un attaccante poco appetibile, quanto meno in Italia. Tutto da decifrare, infine, il futuro di due pupilli di Zamparini, Posavec e Balogh”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.