“C’era una volta il Palermo che batteva il Milan. Storie di grandi imprese, anche ripetute a distanza di poco tempo. Già, il tempo perché è da un po’ che i rosanero al Barbera non fanno lo sgambetto al Diavolo. Esattamente da quattro anni, quando Goian di testa decise il match, il 19 marzo 2011. C’era Serse Cosmi in panchina che aveva sostituito Delio Rossi il quale però sarebbe tornato dopo due partite giusto in tempo per liquidare i rossoneri in semifinale di Coppa Italia (2-2 a San Siro e 2-1 in casa). La stagione peggiore, nei confronti con il Palermo, per i rossoneri fu la precedente, nel 2009-10 infatti collezionarono due sconfitte in campionato tra andata e ritorno (0-2 a San Siro e 3-1 al Barbera) cinque gol in due gare con Miccoli autentico mattatore del doppio confronto con due reti. Andando a ritroso, ci sono ancora due vittorie in casa per i rosanero, con Ballardini nel 3-1 del 30 novembre 2008 e con Colantuono nel 2-1 del 26 settembre 2007. Insomma per quattro anni consecutivi il Diavolo è caduto sotto la legge del Barbera. DIFFERENZE Vittorie memorabili che si spiegano anche con la natura diversa degli organici di quelle squadre. Basta citare alcuni nomi per rendersi conto di come il valore tecnico del Palermo negli anni sia andato a regredire. Oltre a Miccoli, quelle imprese vennero contrassegnate della gesta di giocatori come Bresciano, Simplicio Cavani, Hernandez che non erano gli unici giocatori di un certo livello. Nelle formazioni di quegli anni militavano Balzaretti, Cassani, Bovo in difesa, Liverani a centro campo e Pastore in attacco. E in effetti, dal 2011 in poi sono arrivati i tempi bui per i rosanero nei confronti interni: c’è uno 0-4 a marzo 2012, un rocambolesco 2-2 nella stagione successiva ad ottobre dello stesso anno, per arrivare all’1-2 della scorsa stagione. PROVACI ANCORA Adesso potrebbe essere il momento di poter respirare aria di nuove imprese. Il Palermo è ripartito bene sotto la gestione di Barros Schelotto, due risultati utili consecutivi possono lasciare ben sperare in vista di un risultato inaspettato. Una vittoria e un pari, ma non solo. A certificare che la squadra è in salute, c’è anche il tipo di prestazione offerta sia con l’Udinese che con il Carpi. I rosanero sono propositivi e mantengono la stessa intensità di gioco fino al 90’. Il tecnico argentino, inoltre sembra aver trovato l’assetto che gli garantisce il giusto compromesso tra quantità e qualità. Ed è per questo motivo che, infatti, non cambierà nulla rispetto alle ultime due uscite. L’obiettivo è di dare continuità alle buone prestazioni e certezza alla squadra nei movimenti ridisegnati sui suoi nuovi schemi. Il 4-3-3 sembra essere stato ben recepito dai giocatori, gli automatismi iniziano a vedersi e se turnover dovrà essere in virtù dei tre impegni a distanza ravvicinata, sarà dalla gara col Sassuolo. Col Milan il Palermo ha voglia di stupire e poco importa che gli uomini di Mihajlovic abbiano stravinto il derby. Stasera potrebbe essere un’altra storia”. Questo è quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.