“A pochi metri dal traguardo, la beffa. E anche nelle segrete stanze dei nuovi investitori americani, in procinto di rilevare il pacchetto di maggioranza del «Gruppo Zamparini» e del club rosanero, cala il silenzio. Il Palermo mette la freccia, ma per fermarsi al box dei rimpianti. Nel suo folle «Grand Prix» della salvezza, la squadra di Lopez viene raggiunta sul più bello da un Quagliarella da corsa, simbolo di una Samp piena di orgoglio, e deve fare i conti con la classifica: da un potenziale 5 dall’Empoli quart’ultimo a pochi minuti dal termine alla realtà di 7 lunghezze di distanza. Quando tra oggi e domani il patron incontrerà i rappresentanti del «Fondo americano» per definire un passaggio di consegne storico (la trattativa va avanti da ottobre), si parlerà anche di questa partita, delle note liete da cui ripartire e di molto altro. PRIMO RIGORE Al Barbera, da quest’altra parte dell’oceano, succede che all’improvviso la differenza tra chi è un professore delle aree di rigore e chi ancora non lo è emerge in tutta la sua evidenza. Il Palermo, avanti su calcio di rigore (il 1° della stagione) con Nestorovski al 10° acuto quest’anno, commette l’errore di non chiudere il match, illuso dal doppio passo dei leoncini Balogh e Sallai, vicini al gol in più occasioni eppure mai con la necessaria cattiveria per affondare l’avversario. Ed è proprio l’intramontabile Quagliarella a spiegare ai giovani colleghi come si reagisce a un errore: l’attaccante si divora a porta vuota la più nitida delle palle gol in avvio di gara e poi, in quella stessa gara che sembra attenderlo fino all’ultima curva, decide di issarsi al di sopra di tutto fissando il punteggio sull’11 con uno scatto e un colpo ad incrociare dei suoi. SCELTE SAMP Se Lopez attacca coi trequartisti Balogh, Bruno Henrique e Sallai dietro a Nestorovski, Giampaolo inaugura una ministagione della Samp fuori dagli schemi consolidati: Praet riproposto trequartista (suo ruolo congeniale fin dai tempi dell’Anderlecht), Djuricic per la prima volta dal 1’ e Schick preferito a Muriel. Gli ospiti propongono un rombo a centrocampo, mentre i rosanero puntano tutto sui cross di Rispoli e Aleesami, affidando loro le chiavi per un’accensione sicura del gioco. Ma a forza di sbagliare il tocco finale in 23 occasioni (i rosa hanno perso finora 22 punti da situazioni di vantaggio), lo scenario si rovescia in coincidenza con l’ingresso in campo di Fernandes, decisivo come all’andata. E il Palermo paga dazio: a servire la beffa è lui, il Quaglia, innescato da Muriel in fondo a un’azione orchestrata dal numero 10 blucerchiato sfuggito al controllo di Gazzi. E in quell’esultanza sfrenata dell’attaccante al 2° gol di fila qualcuno vede pure un premio al lavoro di Giampaolo: 11 punti nelle ultime 5 gare, parte sinistra della classifica assicurata.”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”