Gazzetta dello Sport, prossimo avversario: “Squadra lenta e prevedibile. Toro immobile anche con Ciro”

“C’è crisi e crisi. Quella del Torino è la peggiore, perché inaspettata, in una stagione che avrebbe dovuto offrire gioie ai tifosi e una classifica migliore dell’anno precedente, alla luce di una campagna acquisiti estiva mai così spendacciona nell’era Cairo. Fino a ottobre c’erano tutte le premesse, una rosa rinforzata, contratti rinnovati con largo anticipo, dallo staff tecnico ai giocatori. Una vittoria a Carpi e il Toro per poche ore avrebbe avuto il comando della classifica. Invece dalla sconfitta con i biancorossi è iniziato il crollo. Il Toro si è afflosciato, come un pallone bucato ha perso forza con il passare delle domeniche e l’anno nuovo è iniziato peggio di come si era concluso il 2015, un Toro immobile nonostante l’arrivo di Ciro. E’ finita la libidine. Nella settimana che doveva rappresentare la svolta, contro avversari abbordabili (Verona, Sampdoria e Chievo), i granata hanno mostrato i propri limiti: gioco prevedibile e sotto ritmo, giocatori sempre meno convinti sul modulo e sui compiti impartiti dal mister. FLOP Quarta sconfitta in casa, una vittoria nelle ultime dieci gare, cinque punti in meno rispetto allo scorso campionato, -8 rispetto all’epoca Cerci-Immobile la dicono lunga sul calvario granata. Che non è cambiato con il ritorno di Ciro, nonostante gli assist per i gol di Belotti. Il Toro contro il Chievo ha pagato di presunzione. Il gol di Benassi ha illuso. Con il pari regalato da Bruno Peres, il Toro si è ritrovato come al solito a dover fare la partita. HA CHIESTO SCUSA Con chi? Con troppi giocatori fuori condizione, chi al debutto stagionale come Farnerud, chi alla prima dopo quattro mesi di assenze ed infortuni a ripetizione come Obi ed Avelar. L’allenatore, Giampiero Ventura, a fine gara ha chiesto scusa e si è assunto le proprie responsabilità ma è da tempo che questo Toro non funziona, e non solo per le scelte sbagliate di una domenica. Per Marco Benassi, il migliore dei suoi contro il Chievo, non è un problema fisico. «Altrimenti a Genova non avremmo corso fino allo scadere e riacciuffato lo svantaggio». Non è un problema di qualità visti i nomi in rosa, tante promesse azzurre, ex Under 21 e potenziali nazionali. Personalità, atteggiamento sbagliato? Forse. Ora serve una scossa, e non solo di risultati, più volte il Toro dopo una buona prova non è riuscito a ripetersi. Cairo all’Olimpico ha riconfermato la fiducia a Ventura…almeno fino al Carpi. Il presidente ha firmato un assegno in bianco per altre due stagioni al tecnico e allo staff, ma non è detto che non faccia un passo indietro nonostante Ventura possa vantare il record della panchina più lunga per un allenatore nell’era Cairo”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” in merito al prossimo avversario del Palermo, il Torino di Ventura.