Gazzetta dello Sport, prossimo avversario: “Medicina De Boer. Intensità e ritmo per guarire l’Inter. L’olandese chiede di giocare «hard»: palla tesa e convinta. Niente pause e una cartellina di esercizi”

“«La tua partita dura un’ora e mezza alla settimana. I tuoi allenamenti 10 ore. Cos’è più importante?». Frank de Boer si sarebbe portato volentieri questo cartello posizionato all’ingresso degli spogliatoi del centro sportivo dell’Ajax. Non perché i giocatori dell’Inter siano svogliati, ma perché potrebbe servire come ulteriore stimolo. Oggi l’olandese ritroverà la squadra per una doppia seduta di lavoro prima di incontrare i tifosi questa sera al Meazza per la presentazione agli abbonati della nuova stagione (apertura dei cancelli alle 19, 1° anello rosso, inizio evento alle 20). Dopo il giorno di riposo concesso ieri, De Boer riprenderà il discorso fatto alla squadra dopo la sconfitta di Verona. CONDIZIONE L’allenatore spingerà ovviamente su due tasti: atletico e tattico. Il primo è quello più delicato. Il lavoro da svolgere in questi giorni che anticipano la gara contro il Palermo dev’essere allo stesso tempo corposo e non sfiancante. Contro il Palermo bisognerà vincere per evitare di aumentare il distacco dal treno Champions. Tra l’altro l’estate non è ancora finita perché domenica sono previsti quasi 30 gradi a Milano. Farà caldo insomma e la brillantezza ne risentirà. Lo stesso De Boer, intervistato da «Algemeen Dagblad», ha spiegato: «Fisicamente non siamo pronti, i migliori giocatori non hanno ancora disputato un’intera partita in estate. Dovranno essere in forma nelle prossime settimana, ma intanto il campionato è iniziato». Nell’attesa, sotto con ritmo e intensità alla Pinetina. TATTICA Ma la condizione atletica determina tutte le scelte a cascata. «Contro il Chievo ho scelto un sistema di gioco che garantisse qualche certezza in più. Anche Perisic non è ancora pronto dopo l’Europeo – ha continuato De Boer ­. Ho scelto uno schema più conservativo, per questo l’ho lasciato in panchina». E qui entra in scena l’aspetto tattico. Con il rientro di Jeison Murillo dalla squalifica, il tecnico tornerà alla difesa a quattro ripartendo dal colombiano e da Miranda. Il discorso del 4­3­3 verrà ripreso sistemando Perisic e uno tra Candreva ed Eder sulle fasce. In tutto questo troverà spazio la spina dorsale sudamericana: Miranda­Murillo­Banega­Icardi. De Boer chiederà a partire da oggi di giocare la palla «hard» (forte, tesa, convinta) e di dare continuità all’allenamento. Una sorta di input di intensità al lavoro quotidiano portando le stesse tensioni (positive) della partita anche alla Pinetina durante le sedute di allenamento. In un mix di inglese e italiano, De Boer coordinerà con il suo staff ogni secondo di seduta senza lasciare pause custodendo nella cartellina che porta con sé sul campo tutti gli appunti della giornata. SPIRITO De Boer è olandese e arriva dalla scuola di Louis van Gaal, ma rispetto al maestro è meno freddo e più latino nella vita quotidiana di campo. La mentalità che applica sui lavori dedicati alla difesa sono imbevuti di cultura italiana, vista la maniacalità con cui li fa eseguire. Lui vuole un confronto diretto e chiaro con i giocatori che corregge in presa diretta se svolgono un esercizio male o senza la dovuta accortezza. E lui stesso ammette che in queste prime due settimane ha già imparato qualcosa dalla squadra: «I ragazzi credono nel lavoro che facciamo. Prima erano tanti singoli, adesso pian piano inizieranno a giocare da squadra». Nella sua testa, forse, vive ancora il modello «Tips», la base dell’Ajax: tecnica, intuito, personalità e velocità. Un modello universale”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.