L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sull’indagine Prisma nel quale non ci sarebbe solo la Juventus coinvolta, bensì altri sei club.
Accordi segreti per sistemare i bilanci, scritture private non depositate e operazioni sospette che ora potrebbero inguaiare altre società. La Procura di Torino ieri ha trasmesso gli atti dell’inchiesta Prisma — che si occupa dei conti della Juventus dal 2018 al 2021 e nell’ambito della quale è stato chiesto il rinvio a giudizio per 12 indagati più il club, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, ai colleghi di altre città perché valutino eventuali profili penali nei confronti delle società su cui hanno competenza territoriale: i fascicoli arriveranno a Genova, Bologna, Udine, Modena, Cagliari e Bergamo perché le squadre coinvolte sono Sampdoria, Bologna, Udinese, Sassuolo, Cagliari e Atalanta, finite nel mirino per le intercettazioni e per i documenti trovati dal pool di magistrati che si occupa del caso (Ciro Santoriello, Mario Bendoni e l’aggiunto Marco Gianoglio) nell’ambito delle perquisizioni alla Juve. Si tratta del filone relativo alle partnership sospette e rapporti opachi con società considerate amiche, su cui anche la procura federale ha aperto un fascicolo (ma qui siamo ancora nella fase istruttoria). Le varie procure dovranno stabilire se anche per loro si configura l’ipotesi di reato del falso in bilancio, pur non essendo quotate in borsa.