Gazzetta dello Sport “Primavera, campionato al via. Anno Zero: si lotta per un posto al sole. È caccia alla Roma campione. Ma i nuovi criteri dei gironi aumentano show ed equilibrio”

“Primavera anno zero. O quasi. La riforma del campionato che entrerà in vigore dalla prossima stagione ha avuto come primo effetto quello di mischiare carte e valori dei tre gironi del campionato, disegnati non più in base alla geografia ma seguendo il ranking sportivo delle ultime cinque stagioni del campionato. Così sono saltati praticamente tutti i derby, fatta eccezione per quello di Torino, che per la prima volta però vedrà Juventus e Toro sfidarsi nel girone B. Ma soprattutto, il campionato che partirà oggi avrà il compito di «selezionare» le sedici squadre che a partire dalla prossima stagione disputeranno il campionato Primavera 1, quello che assegnerà lo scudetto di categoria. Le altre, invece, partiranno dalla Primavera 2 così da generare ogni anno il meccanismo di promozioni e retrocessioni e rendere il campionato più competitivo. L’intento è anche quello di evitare partite con risultati roboanti, come successo troppo spesso negli ultimi anni, con una forbice tra il valore delle top dei gironi rispetto alle medio­piccole davvero sproporzionato. LA RIFORMA Avranno accesso alla Primavera 1 le prime quattro squadre di Serie A dei tre gironi più le quattro migliori di Serie A in base al ranking. La discriminante «Serie A», infatti, è fondamentale nella formazione del girone unico da sedici squadre previsto per il debutto della riforma, perché nella Primavera 1 del 2017­18 potranno giocare soltanto i club iscritti nella prossima massima serie italiana. Insomma, se quest’anno un club di B dovesse vincere lo scudetto Primavera, la prossima stagione comunque dovrà ripartire dalla Primavera 2. Un percorso che potrebbe penalizzare ­ solo quest’anno visto che dal 2018­19 i meccanismi saranno slegati dalle prime squadre ­ anche vivai di grande tradizione qualora la prima squadra non dovesse centrare la salvezza. La Primavera 2 sarà composta da due gironi da 13 (i 22 club di B più quattro di A) e garantirà tre promozioni ogni anno: due posti per le vincenti dei gironi e uno dopo playoff. FORMAT Resta invece invariata la formula della fase finale: la regular season promuoverà le prime due dei tre gironi, le otto seguenti (terze, quarte e le due migliori quinte) giocheranno due turni di playoff in gara secca; le due finaliste andranno a comporre il tabellone dei quarti delle Final Eight (4­11 giugno 2017). Invariato anche il limite d’età: il campionato è riservato ai nati dal primo gennaio 1998 (con almeno 15 anni compiuti), con tre fuoriquota nati nel ‘97. Nella regular season uno dei tre fuoriquota sarà libero, senza limite d’età, anche per aiutare gli infortunati delle prime squadre a ritrovare ritmo partita e familiarità nei contrasti. NUOVA ERA Le Final Eight dello scorso giugno in Emilia Romagna (vinte dalla Roma) hanno confermato la crescita del campionato, favorita dalla presenza di tanti giocatori che hanno collezionato diverse presenze in Serie A e che hanno aumentato lo spettacolo. Ecco perché la riforma può essere una svolta: il girone unico garantirà più sfide vere e per mantenere la categoria i club dovranno programmare e non dare per scontato. E il campo, finalmente, sarà l’unico giudice.”. Questo quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.