“Fedele a se stesso a prescindere da tutto. Dal momento, dal modulo, dal via vai di allenatori. Pozzebon lotta, si danna l’anima e segna. Senza sosta. Il sesto acuto in campionato è sintesi del suo identikit da cannibale d’area di rigore: legge in tempo lo svarione del Taranto in mezzo al campo, ruba palla e scatta con l’odore del gol che aumenta man mano che si avvicina alla porta. Sportellate con Altobello, poi il colpo letale, vanificato dal pari pugliese: «Tre punti persi dice il centravanti . Abbiamo pagato l’unico errore commesso nell’azione del loro gol e le tante chances sprecate».
SCHIETTO In campo e fuori Pozzebon disconosce qualsiasi forma espressiva che si avvicini anche vagamente al politically correct. Se gli metti davanti Lucarelli e Marra, ti risponde senza fronzoli: «Lucarelli sta tra
smettendo alla squadra la cattiveria che aveva da calciatore. Le nostre qualità, abbinate alle sue direttive, ci hanno permesso di svoltare. Marra impostava la partita sull’avversario, Lucarelli fa l’opposto: costringe l’avversario a prepararla in funzione del nostro modo di giocare. Ha una serie di idee e le porta avanti. Ognuno di noi sa cosa fare e come deve farlo».
IL CATANIA Domani arriva il Catania in Coppa. Corre voce che agli etnei manchi proprio uno come Pozzebon e che per gennaio il Catania abbia pronta un’offerta per strapparlo al Messina: «Ne ho sentito parlare. Sono voci. Ho un biennale con il Messina e penso solo a fare bene qui. È un momento della carriera in cui ho raggiunto la piena maturità. Voglio la B, possibilmente qui»“. Questo quanto riporta l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.