L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla gara che il Palermo ha pareggiato contro il Cosenza e la prestazione non da playoff.
Poco Palermo per ambire ai playoff. Il Cosenza in piena emergenza ha allungato la striscia positiva a quattro risultati utili, ha tenuto la porta inviolata per altrettante partite ed è stato premiato con un punto prezioso in ottica salvezza al termine di una gara fatta di lotta e intensità che stava rischiando anche di vincere se nel finale Pigliacelli non avesse compiuto un miracolo su D’Urso. Corini ha provato a sorprendere mettendo Segre in fascia per limitare Florenzi. Viali, senza Rigione e D’Orazio in difesa, dopo mezz’ora ha perso anche Vaisanen.
In mezzo Calò ha colmato l’assenza di Voca. E il lavoro dei centrocampisti rossoblù alla fine si è rivelato determinante nel bloccare l’iniziativa dei padroni di casa. Perché se la mossa per Florenzi ha in qualche modo funzionato, Viali ha risposto creando una gabbia su Verre dalla quale l’ex Samp non è riuscito mai ad uscire con lucidità. Il primo tempo è stato bloccato in sostanziale equilibrio con il Cosenza bravo a chiudere le linee di passaggio e i rosanero lenti in transizione. L’unica occasione è stata dei calabresi con Meroni.
Riscatto Nella ripresa i rosanero sembravano aver dato qualche segnale di risveglio con Brunori e Soleri. Soltanto lampi iniziali di una prova che ha viaggiato tendenzialmente sotto ritmo. Corini ha provato a forzare con i cambi, ma ha finito per sbattere sull’impianto dei rossoblù. Alla fine il Cosenza ha rischiato seriamente di portare a casa l’intera posta. Perché prima dell’intervento di Pigliacelli, i calabresi erano riusciti anche a segnare con Delic in posizione irregolare.