Gazzetta dello Sport: «Più fiducia alla Arkus. Lucchesi, una garanzia. Ma aspettiamo i fatti»

L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” si sofferma sulle dichiarazioni di alcuni personaggi dello sport palermitano nei confronti dell’avvento della nuova proprietà del Palermo. Il sindaco Leoluca Orlando ribadisce: «Sono pronto a incontrare i nuovi proprietari del Palermo nel momento stesso in cui arriverà dalla Lega e dalla Federcalcio la conferma che tutta la documentazione prevista dalle norme per il passaggio di proprietà è completa». Con più fiducia, il presidente del Coni Sicilia Sergio D’Antoni: «Spero si apra un nuovo capitolo, sembra che la nuova proprietà voglia portare stabilità e, da tifoso,mi auguro divedere un Palermo competitivo in A. Ho fiducia nella figura del direttore Lucchesi, col quale ho collaborato ai tempi di Sensi. Se ci sarà bisogno del sostegno del Coni in tema di stadio e centro sportivo ci saremo. Ora, però, pensiamo a sabato». Anche l’ex rosanero Salvatore Aronica esalta Lucchesi: «La presenza del direttore è una garanzia, è da tanto nel mondo del calcio e mi sembra che la nuova società abbia i requisiti per un progetto importante. Ora bisogna sperare nella promozione e, in caso di playoff, il nuovo assetto del club può essere una spinta per la squadra». Prudenza per Ciccio Galeoto: «Dopo un lungo periodo di prese in giro, il primo pensiero di un tifoso è che dietro a questa storia ci sia ancora Zamparini. Posso anche sbagliarmi, ma voglio vedere i fatti. Poi, speriamo nella Serie A che risolverebbe tanti problemi». Sulla stessa lunghezza d’onda l’attore Tony Sperandeo: «Posso solo sperare che sia la volta buona, dopo arabi, americani, babilonesi e saraceni… E poi c’è da augurarsi che finiscano bene lepartite e tutto fili con la giustizia sportiva». La presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio accoglie con favore il coinvolgimento degli industriali palermitani: «Ben venga una società a trazione imprenditoriale, perché mi interessa anche lo sviluppo dell’indotto che c’è attorno alla squadra. L’auspicio è che adesso ci sia una prospettiva di riscatto. E poi: dopo l’arrivo di investitori stranieri, alcuni club italiani hanno un po’ perso senso di appartenenza, quindi è un bene che ci sia una proprietà con marchio italiano e imprenditori locali pronti a metterci la faccia, come sta facendo Alessandro Albanese, e i soldi».