“Pit stop Palermo. È in attesa di giudizio. E Zamparini blocca tutte le mosse”

Fase di stallo, ma anche d’incertezza. Il Palermo è fermo e lo resterà per un lungo periodo. Da un lato, c’è l’esito della Corte d’Appello Federale sul ricorso per decisioni del Giudice sportivo in merito a Frosinone-Palermo, dall’altro il Tribunale Federale per il caso Parma. Due fronti giudiziari aperti, uno come parte attiva, l’altro come spettatore interessato, ma dal quale il club rosanero potrebbe trarre vantaggio per un ripescaggio in A. Nel mezzo il nulla, perché Zamparini non intende muoversi fino a quando non avrà la reale percezione della categoria in cui iscrivere la squadra. Tra la B e la A c’è una differenza di 40 milioni di euro, una cifra che ribalta completamente l’impostazione della stagione. Con la permanenza in serie cadetta, il patron ha già previsto la cessione dei pezzi pregiati, quelli che possono portare denaro fresco alla casse societarie. Un approdo, seppure, attraverso le aule dei tribunale, nel massimo campionato sposterebbe di molto la programmazione economica e le modalità di investimento. E’ il motivo per il quale il proprietario del Palermo non intende ora operare alcuna decisione: ritrovarsi in A annullerebbe il piano di salvataggio e lo smantellamento dell’organico.

TEMPI INCERTI Ma quanto durerà il blocco delle operazioni? Tecnicamente il Palermo si dovrebbe ritrovare in ritiro intorno al 18 luglio, forse, a Sappada, in Friuli. Ma con quale squadra? Il rischio di ripartire con l’attuale organico per poi smontarlo passo dopo passo se gli iter giudiziari dovessero andare contro al Palermo è concreto. Si preannunciano almeno 15 giorni di fiato sospeso:la prossima settimana, forse martedì, dovrebbe arrivare la decisione delle Corte d’Appello. In caso di conferma dell’omologazione dl 2-0 dello «Stirpe», Zamparini intende rifarsi al terzo grado di giudizio, al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, oltre che alla magistratura ordinaria. Entro il 15 luglio, intanto, dovrebbe arrivare il verdetto del Tribunale Federale Nazionale sul caso Parma.

APNEA Se si aggiungono gli eventuali ricorsi dei ducali, in caso di accertata responsabilità oggettiva, è inevitabile che i tempi si allungheranno ulteriormente. E dire che tra sei settimane il Palermo dovrebbe tornare in campo per la Coppa Italia, sempre se restasse, come ha decretato il campo, in Serie B. Insomma è una situazione che rischia di avere un effetto domino positivo, ma c’è anche la prospettiva concreta di un campionato con prospettive ridimensionate in cadetteria. Uno scenario che non consente di programmare. Anche per quanto riguarda l’area tecnica, i contatti tra Zamparini e Foschi hanno subito un rallentamento, così come è rimasta nel limbo la decisione su chi sarà a guidare  lasquadra la prossima stagione, perché anche in questo caso,  la Serie A presuppone un certo tipo di guida, la B un’altra. Difficile stabilire che la spunterà tra Stellone e Tedino, entrambi sotto contratto per un altro anno, con il primo inviso a Zamparini perché non l’ha coinvolto nelle decisioni tecniche, mentre il secondo sembra più costretto a tornare per non rinunciare al contratto che per reale convinzione. Nel mezzo, l’attuale d.s. Valoti, con ancora due anni di contratto“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio