Gazzetta dello Sport: Pioli a caccia della Lazio 2.0
È l’ora delle scelte per Stefano Pioli. Scelte definitive e, possibilmente, vincenti. Scelte necessarie per riportare in alto la Lazio. Domenica si riparte, con un nuovo pezzo di stagione: otto partite in un mese (cinque di campionato, due di Europa League e una di Coppa Italia), la squadra biancoceleste deve assolutamente ritrovare se stessa per cancellare il flop fatto registrare prima della sosta. Un flop che non ha riguardato l’Europa League, ma che si è fatto pesantemente sentire in campionato, con quattro sconfitte e una sola vittoria nelle cinque gare disputate tra ottobre e novembre. A CACCIA DELLA SVOLTA Serve una sterzata immediata, perché il terreno perso nelle ultime settimane va recuperato al più presto, poi non ci sarebbe più tempo. E allora Pioli è chiamato a prendere le decisioni giuste, a trovare delle soluzioni ai mali che hanno frenato la corsa della Lazio. Il rendimento altalenante avuto finora dai biancocelesti è stato determinato anche da alcuni errori del tecnico che, dopo il grande lavoro fatto nella sua prima stagione laziale, quest’anno non è stato finora esente da colpe. Certo, i tanti infortuni non sono imputabili a lui. E’ stato costretto a cambiare sempre formazione e spesso anche il modulo. Però tutta questa girandola non ha fatto bene alla squadra. L’anno scorso Pioli trovò la quadratura del cerchio dopo poche settimane, già a settembre la Lazio aveva una sua fisionomia ben precisa. Quest’anno è invece mancata la continuità, non è stato trovato ancora un equilibrio stabile. MODULO E UOMINI Il tecnico ha utilizzato prevalentemente il 4-2-3-1, ma la squadra sembra più compatta e meglio disposta in campo con il 4-3-3. Domenica contro il Palermo si dovrebbe optare proprio per quest’ultimo modulo, con l’arretramento di Milinkovic nella linea dei tre centrocampisti (dove troveranno sicuramente posto Biglia e Parolo), quindi parecchi metri dietro rispetto alla posizione occupata finora nella Lazio. Trovare il terzetto giusto in mezzo al campo deve essere il primo obiettivo di Pioli. Il trio scelto un anno fa (Parolo-Biglia-Lulic) fece le fortune biancocelesti proprio perché fu proposto con una certa costanza. Anche più avanti si impongono scelte definitive. Quella del centravanti, innanzitutto. Ce ne sono tre per un posto (domenica solo due, perché Klose è fermo ai box). Giusto farli ruotare visti i tanti impegni, ma una gerarchia è necessaria, altrimenti si rischia di demotivare tutti e tre e al tempo stesso non si danno punti di riferimento al resto della squadra. Anche sulle fasce va fatta chiarezza. E’ vero che avere quattro elementi potenziali titolari (Candreva, Anderson, Keita e Kishna) è una ricchezza. Ma può diventare un handicap senza una scelta definitiva.