Gazzetta dello Sport: “Pinilla: «Ciao Atalanta». Per la punta c’è la pista Bologna: i rossoblù propongono lo scambio con Floccari”

“Quella di Mauricio Pinilla è una storia costellata di addii. L’ultimo, quello all’Atalanta, è in corso in queste ore, esplicitato da un messaggio su Instagram dell’attaccante. Un lungo percorso verso i saluti, vissuto in tre momenti: l’addio effettivo il 23 ottobre, con il gol in extremis in Atalanta­Inter, ultima sua partita con i bergamaschi, quello ufficioso ieri con la lettera aperta, quello ufficiale a gennaio. IL MESSAGGIO «Cari tifosi, ormai non è più un mistero la mia situazione e mi dispiace tanto per non avervi salutato come meritavamo entrambi, ma il calcio è così. Ho avuto la fortuna di urlare, saltare, ridere, soffrire e abbracciarvi sotto la curva in questi due anni: sinceramente ho le valigie pronte, ma oltre ai vestiti ci sono tante cose che vanno via con me e me le tengo strette. Siete veramente fantastici, continuate ad inculcare la vostra fede ai vostri figli, come fate da una vita. Grazie di cuore per avermi accolto e trattato come un bergamasco in più: vi porterò nel cuore per tutta la vita», ha scritto il social­Pinilla, salutando il mondo Atalanta con un messaggio affettuoso, corredato da una foto di una sua esultanza e un hashtag #ForzaDea. Nessun mistero, come dice il cileno, la cui situazione si era ormai delineata in maniera netta: da qualche tempo non figurava nella lista dei convocati (contro il Pescara, in Coppa Italia, era stato inserito e poi tolto dall’elenco) e nelle ultime due settimane era in permesso, via da Zingonia. Si sapeva che se ne sarebbe andato e Pini­gol non ha fatto altro che accelerare i tempi: resta da capire quale sarà la sua destinazione, magari un ritorno al passato (Universidad de Chile, dove era iniziata la sua carriera) o una nuova avventura in Italia, che potrebbe essere il Bologna. Il club rossoblù sta valutando lo scambio PinillaFloccari (e per quest’ultimo sarebbe un ritorno a Bergamo) invece l’Atalanta preferirebbe una operazione senza scambi. Comunque Pinilla se ne va. Come si pensava fosse già in estate: lui stesso, ai tempi, aveva fatto intendere di essere pronto ad andarsene, quando all’Atalanta era arrivato Gasperini. Era però rimasto, ha giocato 4 partite, segnato contro l’Inter e, poi, imbracciato i bagagli. LE ROVESCIATE Due anni all’Atalanta: era arrivato nel gennaio 2015, se ne va ora. Praticamente una lunga fermata per uno abituato a cambiare maglia con la massima frequenza: l’Atalanta è stata la quattordicesima squadra della sua carriera, solo a Cagliari si era fermato più tempo. Lascia in eredità una storia fatta di lampi e cadute: in tutto, trentotto presenze e dodici reti, cinque delle quali segnate con spettacolari acrobazie, in grado di infiammare il pubblico. Le rovesciate, il suo marchio di fabbrica, la perfetta metafora di chi è abituato a ribaltare tutto, abitudini comprese.”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.