Gazzetta dello Sport: “Piccoli: «Chi va male a scuola non gioca nel Mantova»”
Nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, spazio a una storia che va oltre il calcio giocato e arriva al cuore del settore giovanile del Mantova. Durante la festa di Natale del club, il presidente Filippo Piccoli ha sorpreso tutti con un discorso incentrato sull’importanza dello studio e della formazione personale, lanciando una sfida ai giovani calciatori: recuperare le insufficienze scolastiche entro marzo per continuare a giocare con il Mantova.
Mercoledì sera, al Teatro Sociale di Mantova, durante la tradizionale festa natalizia dedicata al settore giovanile del club, il presidente Filippo Piccoli ha sorpreso tutti con un discorso che non riguardava gol, vittorie o promozioni, ma qualcosa di più profondo: l’importanza dell’educazione e dello studio.
Di fronte a una platea gremita di giovani calciatori, famiglie e allenatori, Piccoli ha fatto una richiesta inaspettata: «Chi ha più di due insufficienze a scuola, si alzi in piedi». Dopo un attimo di silenzio e imbarazzo, una trentina di ragazzi hanno avuto il coraggio di farlo. Il presidente, invece di rimproverarli, ha lanciato loro una sfida: «Se a marzo non avrete recuperato, l’anno prossimo non giocherete più nel Mantova. Ci metteremo in contatto con le scuole per verificare i progressi».
Formazione prima del risultato
Il messaggio di Piccoli è stato accolto da un applauso scrosciante da parte dei genitori, sottolineando il valore di un approccio educativo che va oltre il campo di gioco. «Voglio trasmettere principi sani. Andare bene a scuola è uno di questi. Un bambino di dieci anni dovrebbe prima di tutto divertirsi e formarsi come persona. Preferisco ragazzi bravi nello studio piuttosto che tanti bravi calciatori», ha spiegato il presidente.
Un nuovo approccio al settore giovanile
Piccoli, alla guida del Mantova dal 2023, sta cercando di ristrutturare il settore giovanile puntando su valori formativi e culturali, andando controcorrente rispetto alla crescente pressione sui risultati e le performance, spesso esasperata anche dai genitori. «La cultura parte da qui: dal rispetto per lo studio, dall’impegno e dalla crescita personale».
Con questo coup de théâtre, il presidente ha dimostrato che il calcio può essere un veicolo di educazione e valori, capace di formare giovani non solo come atleti, ma soprattutto come persone. Una sfida che il Mantova sembra pronto ad affrontare, con l’obiettivo di costruire non solo giocatori, ma uomini del futuro.