Gazzetta dello Sport: “Perle azzurre: suola, fuga e rovesciata. Quante magie per Conte. Vazquez ha i superpoteri della tecnica applicata al pallone, non c’è altra spiegazione…”

“Franco Vazquez ha i superpoteri della tecnica applicata al pallone, non c’è altra spiegazione. Uno in particolare: è capace di manipolare il tempo, renderlo fluido, dilatarlo in modo da infilarcisi per piazzare le sue giocate. L’italo­argentino del Palermo è un «fintolento»: in realtà è la velocità ad adeguarsi a lui, non il contrario. Basta rivedere l’azione che porta al 2­0 dei rosanero sulla Sampdoria, arrivata quasi a fine partita, quindi con i muscoli inquinati dalla stanchezza. Vazquez riceve in area, salta Viviano e poi ecco che improvvisamente il tempo rallenta: il pallone sembra scivolare via, e invece Franco lo controlla con la suola sistemandolo giusto per il passaggio e contemporaneamente adegua la posizione del proprio corpo per ritrovare l’equilibrio, permettendosi di toccare con il piatto verso il centro dell’area. A questo punto il tempo riprende a scorrere in modalità normale, e Krsticic si ritrova a correre troppo veloce verso la porta finendo per infilare l’autorete. La giocata muta­tempo di Vazquez diventa la perla della settimana. COME CORRE IL GALLO Il numero 20 del Palermo starebbe bene negli Avengers, il gruppo di supereroi appena tornati al cinema in «Captain America Civil War» (e anche in edicola con la Gazzetta), ma starebbe bene pure con la maglia azzurra. Il c.t. dell’Italia Antonio Conte ha probabilmente idee diverso riguardo al fantasista italo­argentino ­ lo ha convocato sei volte, l’ultima con la Bulgaria a settembre, ma l’ha utilizzato soltanto due volte da riserva, contro Inghilterra a Portogallo, per un totale di un’oretta di gioco ­, qualche pensierino in più potrebbe invece cominciare a farlo su Andrea Belotti. Le cifre del suo 2016 sono notissime e già da sballo: 11 gol segnati, soltanto il mostro Gonzalo Higuain ha fatto meglio. Nessun attaccante italiano, in questa stagione, ha segnato quanto lui. Alla quantità, il Gallo ha aggiunto la qualità, sabato contro l’Udinese. Era il gol dell’1­5, d’accordo, però quella cavalcata da una parte all’altra del campo ha ricordato un paio di leggendari coast­to­coast. Quello del milanista George Weah nel settembre 1996 contro il Verona: il liberiano partì addirittura dalla propria area, ma l’ultimo dribbling ­ pallone da una parte, attaccante dall’altra per aggirare il difensore ­ è simile alla giocata di Belotti su Edenilson. E poi quella dell’interista Adriano nell’ottobre 2004, e in questo caso la somiglianza è data dall’avversario, visto che di fronte ai nerazzurri c’era proprio l’Udinese. LAMPO ANTONELLI Tornando a Conte, potrà godersi un podio settimanale completamente tinto di azzurro. Dopo Vazquez e Belotti, infatti, al terzo posto si piazza il milanista Antonelli, molto presente nelle idee del c.t. anche se l’infortunio muscolare appena patito rischia di complicargli il viaggio all’Europeo. Il terzino rossonero ha fatto una cosa molto poco da terzino. Appena entrato in campo contro il Frosinone, stop di petto sul ponte aereo di Alex e rovesciata con il sinistro: niente male per essere il primo pallone che toccava (e niente male nemmeno il movimento dal primo palo verso il centro, dove si ritrova tutto solo). Terzo posto meritato”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

Published by
Redazione Ilovepalermocalcio