“Le premesse sono diverse rispetto a un anno fa sotto il profilo ambientale, ma il percorso e gli obiettivi sono identici: ricostruire e vincere, cominciando dalla sfida con il Vicenza di Coppa Italia. Il Tedino 2.0 riparte da qui, il tecnico non si nasconde, sa cosa lo aspetta, soprattutto alla luce dell’esperienza dello scorso campionato. «Non sono più guardingo, ma più concentrato. Lo scorso anno dovevo conoscere tutti, quest’anno no – spiega il tecnico . Poi non è cambiato solo il rapporto interpersonale, ma anche la convinzione di poter costruire qualcosa d’importante e di avere la stima reciproca con i calciatori, che forse la scorsa stagione è tardata ad arrivare. A me non piace chi si nasconde, lo scopo finale è vincere e questa piazza, come la società, è ambiziosa. Questo è il nostro compito, magari partendo a fari leggermente spenti perché c’è un mercato in atto, ma di questo se ne occupa Foschi». NESSUN RANCORE Intanto già da stasera c’è da mettere in campo una squadra a dispetto di malumori e liste di partenti, soprattutto c’è da mostrare che c’è unità d’intenti tra tecnico e squadra dopo il feeling venuto meno nella scorsa stagione a protezione della panchina dell’allenatore. «Si sono dette tante cose e probabilmente, tra mille, qualcosa può essere vera – continua Tedino. Io non serbo rancore, si impara e si migliora, ma si stringono anche patti di sangue importanti per arrivare a un obiettivo. In questo momento, in campo, non c’è un giocatore che dia l’impressione di voler andare via. Poi fuori dal campo sono cose che riguardano loro e la società. Decideremo poi giorno per giorno cosa succederà. Nessun calciatore mi ha chiesto di non giocare. Su questo voglio essere chiaro. Ci sono delle situazioni in embrione per molti e sinceramente guardiamo in campo che risposte danno. Solo il campo è il giudice severo. Il direttore mi ha detto di far giocare chi voglio: tutti disponibili». CARICHI Il Palermo intende ripartire con entusiasmo e la spina l’hanno data i 2 mila tifosi accorsi al primo allenamento in città al Barbera. La gara con il Vicenza, per quanto arrivi in un momento delicato, può dare una spinta notevole all’ambiente e all’interno dello spogliatoio. Poi la bacchetta magica non esiste: ci sono giocatori funzionali, lavoro ed entusiasmo. Dipende anche da chi resta e chi va via. I giocatori ci sono, senza La Gumina e Coronado dobbiamo magari trovare un assetto di squadra diverso e rivalutare qualcun altro. Vedere lo stadio pieno darebbe una spinta maggiore. Quanto visto martedì ci ha dato un grande orgoglio, vogliamo ripagare questo entusiasmo con una prestazione maiuscola. Le persone che ti vogliono bene non vanno mai tradite». L’anno scorso con il Francavilla fu goleada, quest’anno per Tedino l’avversario è più tosto. «Do un valore alto a questa partita, perché è la prima gara ufficiale e il Vicenza non è una squadra semplice da battere. Negli ultimi 5 anni il Bassano (società inglobata dal nuovo Vicenza di Renzo Rosso) ha fatto campionati straordinari, una società moderna ben gestita, con giocatori importanti. Non è la stessa partita di un anno fa»”. Ecco quanto riportato nell’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport”.