Gazzetta dello Sport: “Parma e Palermo, non è finitA”
“Parma Il giorno del giudizio porta con sé, inevitabilmente, qualche rimpianto. A Parma, in attesa di saperesela promozione può arrivare in modo diretto o se si deve passare dalla tagliola dei playoff, si guarda al recente passato e ci si pone la solita domanda: se a Vercelli fosse andata diversamente o se a Cesena non ci fossero stati quei maledetti minuti finali come sarebbe adesso l’orizzonte? Interrogativi che più o meno tutte le squadre si possono fare, dunque non vale la pena di rodersi troppo il fegato. E di fatti l’allenatore D’Aversa, il d.s. Faggiano e tutti i dirigenti sono concentrati solo sulla sfida di domani aLa Spezia. Vincere per conservare il terzo posto e sperare che il Frosinone non batta il Foggia in casa sono gli obiettivi. LA SPERANZA Di certo il Parma entrerà in scena, se dovrà disputare i playoff, il 29 o il 30, quandosi giocheranno le sfide d’andata delle semifinali. Ci sono, insomma, una decina di giorni per ricaricare le batterie. Non un tempo necessario per rifare la preparazione, ma perlomeno si può recuperare qualche infortunato. D’Aversa è alle prese con una rosa che si è ristretta giornata dopo giornata. La speranza è che Ciciretti ingrani e cominci a essere determinante: le sue invenzioni e i suoi dribbling possono far svoltare la squadra. Ceravolo è a posto. Il problema è mettere benzina a centrocampo, settore fondamentale eunpo’ in affanno. Vacca sembra sulla via del recupero e anche Siligardi dà segnali di progresso. Inoltre, cosa di non poco conto, dopo l’intervento al menisco anche capitan Lucarelli pare ormai pronto. A Spezia mancherà Gagliolo (oltre a Baraye) squalificato: un turno di riposo che non gli farà male visto che ha tirato la carretta fino a oggi. E poi testa bassa e piede schiacciato sull’acceleratore: l’impresa della terza promozione consecutiva è ancora alla portata.
Palermo Se soltanto un miracolo può ancora portare il Palermo direttamente in A è perché il girone di ritorno è stato un disastro, sotto il profilo dei risultati e della gestione tecnica con evidenti responsablità della proprietà. Il titolo di campione d’inverno è stato sgretolato dai colpi di mano di Zamparini, che ha in serie liquidato un direttore sportivo, un preparatore atletico, un match analyst. Un andirivieni che ha portato anche un mental coach e un tattico, fatti fuori in breve tempo, e infine un nuovo allenatore. Il risultato è stato destabilizzare l’ambiente e, dopo un mercato fatto solo di partenze e privo di veri rinforzi, era l’unica cosa da non fare. Da Tedino, bravo nel girone d’andata, ma schiacciato dalla morsa del patron nel ritorno sulle scelte da fare, a Stellone è cambiato poco. Il Palermo ha dilapidato un patrimonio di punti sia con il primo che con il secondo, perevidenti limiti nel trovare la via della vittoria soprattutto in casa. Gli ultimi due pareggi con Bari e Cesena sono stati deleteri per il secondo posto. Non a caso i rosanero, dal giro di boa a oggi, sono noni in classifica. I tanti infortuni hanno fatto il resto: soprattutto hanno inciso i tempi di recupero. LA SPERANZA Ai playoff, però, il Palermo può ancora dire la sua se recupera in pieno Coronado e Nestorovski (probabilmente entrambi out a Salerno per problemi muscolari) e ritrova quella convinzione nei propri mezzi, intravista almeno sul piano della prestazione con Stellone. Il nuovo tecnico sembra aver dato una scossa sul piano emotivo. Con la testa e le motivazioni giuste i rosanero possono centrare la promozione attarverso gli sparerggi. Nello spogliatoio è stato sancito un patto per la Serie A. La squadra sembra di nuovo compatta, adesso però servono i risultati”.Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.