“«Siamo ultimi ma non ci sentiamo ultimi»: così Cosmi alla vigilia della gara di stasera (ore 20,30) col Benevento. Una vecchia sfida quella con la squadra sannita, giocata sempre in C. Per la prima volta infatti le due squadre si ritrovano di fronte in serie B con in palio tre punti pesanti. Soprattutto per il Trapani, isolato in fondo alla classifica e reduce dal 30 di Bari che ha fatto andare su tutte le furie Serse Cosmi: «Una partita importantissima – la definisce il tecnico – Non da ultima spiaggia ovviamente, ma nemmeno la soluzione dei nostri problemi qualora dovesse andar bene». Stavolta non si dilunga molto Cosmi dopo l’allenamento di rifinitura pur rispondendo a tutte le domande, parla poco anche del Benevento. Sa che l’ostacolo più difficile è insito nella situazione della sua squadra. Fuori dal Provinciale c’è il pullman con a bordo dei suoi giocatori che l’attende. Da domenica il Trapani è infatti in ritiro: «Se sarà utile lo continueremo, anche dopo la partita col Benevento» dice il tecnico accennando un sporadico sorriso. «Sotto l’aspetto emotivo sto soffrendo molto di più di quanto è mia abitudine, per il presidente, per la città. Questa è una fase terribile per i tifosi. Dico però di non mollare. Sarebbe da stupidi buttare al vento un anno e mezzo di lavoro. La scorsa stagione il 90 per cento di chi ci seguiva gioiva, il restante 10 per cento ci odiava. Adesso quel 10 per cento sta godendo, il 90 per sta soffrendo. Dobbiamo tornare a far soffrire quel 10 per cento». RIMEDI Come fare? Serse Cosmi, sfiora soltanto argomenti di ordine tattico, importanti ma secondari in questo momento. E spiega anche il perché: «La squadra è entrata in una sorta di tunnel di carattere psicologico. All’inizio ci facevano schifo anche i pareggi. Ne abbiamo fatti cinque di fila, se avessimo continuato avremmo 10 punti e ci troveremmo a metà classifica. Nel momento in cui sono arrivate le sconfitte è invece sopraggiunta una crisi di identità, mancanza di fiducia. In questi casi le prestazioni ne sono una conseguenza». Lo si è visto anche a Bari. Il Trapani però deve uscirne assolutamente fuori, e presto, se vuole salvarsi: «L’unico modo per uscirne fuori è andare in campo e correre, tantissimo, essere lucidi, attenti anche ai particolari, come non abbiamo fatto a Bari. Non credo infatti che giocatori che prima sapevano giocare a calcio adesso non ne sono più capaci»”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.