L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla gara vinta dal Palermo contro il Modena.
Quarta vittoria consecutiva in trasferta e tre punti rosicchiati alla capolista Parma. Giornata di gloria per il Palermo, distante ora una sola lunghezza dalla vetta e con una gara in meno rispetto ai ducali. Il successo in terra emiliana certifica, semmai ce ne fosse stato bisogno, il ruolo dei rosanero in questo campionato. Una squadra sempre più consapevole della propria forza che sa anche soffrire nel momento del bisogno. Il Modena, battuto nuovamente in casa da una big dopo il ko con il Venezia, ha cercato (in dieci dopo il rosso a Oukhadda al 25’) di aggrapparsi al proprio orgoglio trasformando, soprattutto nella seconda parte, quella che sembrava una gara chiusa, in un coraggioso tentativo per evitare una resa (appena 3 punti all’attivo nelle ultime 5 uscite) che fa male.
Sotto la curva con 3.400 tifosi siciliani, il Palermo non ha perso tempo e dopo meno di due minuti dall’inizio della ripresa, si è tolto le inevitabili ansie centrando il bersaglio con una invenzione di Henderson. Il Modena con l’ingresso di Guiebre sulla fascia sinistra, ha tuttavia cercato di mettere in discussione l’apparente controllo della situazione da parte del Palermo, costringendo Corini a cambiare cinque uomini e assetto con un 3-5-2.
Tradito dai sui calciatori più dotati, sono stati Magnino, Ponsi (clamorosa la palla gol fallita al 21’) e lo stesso Guiebre a fare tremare Pigliacelli, aiutato dalla mancanza di precisione da parte modenese. Alla fine applausi per tutti. Apprezzata la generosità dei padroni di casa per oltre un’ora in dieci, ma anche la concretezze di un Palermo che solo nel recupero con Mancuso ha legittimato un risultato tutto sommato giusto. «Stiamo facendo un percorso eccezionale – le parole di Corini – con una mentalità che ci permette di vincere diverse tipologie di partite».