La Carrarese si conferma squadra ammazza-grandi, battendo anche il Palermo dopo aver già superato il Pisa. Con un primo gol stagionale di Stiven Shpendi, la squadra di Antonio Calabro ha centrato il sesto risultato utile consecutivo in casa e la seconda vittoria di fila al “Dei Marmi”. Per i rosanero, invece, una brutta battuta d’arresto, che spegne gli entusiasmi generati dal successo contro lo Spezia.
La Carrarese ha offerto una prestazione impeccabile sotto tutti i punti di vista: mentale, tecnico e tattico. La difesa, in particolare, è stata straordinaria, tanto che il Palermo non è riuscito a concludere neanche una volta nello specchio della porta per tutta la gara, nonostante il suo potenziale offensivo.
La svolta nella ripresa
Se nel primo tempo la partita è stata equilibrata, nella ripresa la Carrarese ha preso il controllo, sfiorando più volte il vantaggio prima di trovarlo. Al 6’, un sinistro velenoso di Cerri ha impegnato Desplanches, mentre al 21’ Shpendi ha avuto una doppia occasione: prima fermata dal portiere rosanero e poi salvata sulla linea da Ceccaroni. Al 26’, Giovane ha provato l’inserimento, ma la sua conclusione è stata deviata in angolo. Il gol decisivo è arrivato al 33’. Su un rilancio lungo del portiere Bleve, Gomes ha tentato un colpo di testa all’indietro senza accorgersi che Desplanches era fuori dai pali. La palla è stata intercettata da Shpendi, che ha segnato a porta sguarnita. L’attaccante ha esultato togliendosi la maglia e correndo sotto la curva, visibilmente emozionato.
Reazione del Palermo assente
La risposta del Palermo è stata inesistente. Nonostante i cambi offensivi di Dionisi, con l’ingresso di Brunori, Di Francesco e Vasic, i rosanero non sono riusciti a creare pericoli concreti. Una crisi realizzativa preoccupante per il Palermo, che non ha segnato in 7 delle 16 partite di campionato.
Le dichiarazioni post-partita
A fine gara, Antonio Calabro ha elogiato la sua squadra e il pubblico: «Abbiamo vinto la partita già nella prima frazione, il pubblico ci ha sostenuto come se fosse in campo. Ai ragazzi dico sempre che non mi spaventa la tempesta, ma il mal di mare». Dal fronte opposto, Dionisi non cerca alibi: «Siamo stati poco intensi, soprattutto negli ultimi trenta metri. Abbiamo giocato con tre attaccanti e un trequartista, ma non abbiamo mai impegnato il portiere. È una sconfitta meritata, ora dobbiamo rialzare la testa e lavorare con umiltà». La crisi del Palermo si aggrava e il futuro si fa sempre più complicato, con l’urgenza di ritrovare punti e certezze per evitare che la stagione sfugga definitivamente di mano.