Gazzetta dello Sport: “Palermo sei Nesto-gol. Segna reti d’autore e sa fare la differenza”

Capitano, trascinatore, bomber. Le tre regole di Ilija Nestorovski. La seconda doppietta stagionale ha certificato l’essenza dell’uomo e il valore del giocatore. Era stato il primo e mettersi in discussione dopo il k.o. con il Novara ed è stato anche il primo a rimboccarsi le maniche per centrare la vittoria di Carpi, con due reti e un assist di tacco per il gol di Embalo. Una perla che solo i giocatori di grande spessore tecnico possono concepire. Non porta la fascia al braccio per caso il macedone, dopo la sconfitta di sabato è andato in mix zone senza usare parole di circostanza, ha messo sul banco degli imputati se stesso e i suoi compagni dicendo che il Palermo contro i piemontesi non aveva giocato da squadra. Carpi ha segnato l’inversione di tendenza, il ritorno alla vittoria dopo quattro turni e soprattutto in trasferta a quasi un anno di stanza dall’ultima, a Marassi contro il Genoa lo scorso 18 dicembre.

NO NESTO NO PARTY Il turno infrasettimanale in Emilia ha anche confermato che se Nestorovski non segna i rosanero non vincono. I 4 successi stagionali del Palermo sono arrivati tutti per mezzo delle sue reti, ben 6. A parte la vittoria alla prima giornata con lo Spezia, nella quale ha condiviso la gloria con Trajkovski, nelle altre tre c’è stata solo la sua firma: contro Perugia, Pro Vercelli (doppietta) e Carpi. Un limite e un vantaggio allo stesso tempo, perché a parte un gol a testa per Trajkovski, Coronado, La Gumina e Embalo, le altre reti sono arrivate dalla difesa e dal centrocampo. Da solo ha fatto un gol in meno di tutti gli altri suoi compagni andati a segno, ma in compenso ne ha un in più rispetto alla scorsa stagione.

UN GOL IN PIÙ Dopo 11 giornate in Serie A, infatti, il centravanti della Macedonia ne aveva segnati 5. In ogni caso, in questo torneo, finora ha realizzato quasi la metà dell’intero score rosanero, pari a 13 reti. Nesto­gol incide sotto porta ma anche sul gruppo: trascina la squadra, rassicura i compagni (emblematica la mano sulla testa di Accardi l’altra sera al suo ingresso in campo), soprattutto è l’emblema di un gruppo unito con il proprio allenatore: l’abbraccio a Tedino insieme a tutta la squadra dopo il primo gol è un immagine che parla da sola.

CACCIA AL RECORD Con queste premesse può Nestorovski può viaggiare verso quota 11 (i gol messi a segno la scosta stagione alla sua prima apparizione in Italia nel massimo campionato) e superarla abbondantemente. Soprattutto con questa iniezione di fiducia potrà provare a rimpolpare il suo bottino nelle prossime due gare contro la Virtus Entella e il Pescara, nella speranza che il 12 novembre non debba rispondere alla chiamata della Macedonia per i test amichevoli e disputare anche il match con la Cremonese. La società ha avviato i canali diplomatici con le federazioni delle nazionali di appartenenza dei suoi giocatori affinché non ci sia la consueta diaspora, visto che molte selezioni sono ormai fuori anche dai play­off. Perché a un Nestorovski così è difficile rinunciare e se il Palermo vuole ritornare in Serie A ha proprio bisogno del suo capitano ­goleador”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio