L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla scalata del Palermo.
La prospettiva adesso è decisamente diversa. Dal -5 al -1 dal secondo posto in tre mosse. Sono bastate tre vittorie consecutive per rilanciare il Palermo in chiave promozione diretta e far sognare un’intera città. L’ultima con il Como è apparsa come un manifesto di concretezza dentro alla capacita di saper soffrire. In tre settimane la squadra di Eugenio Corini ha recuperato quella continuità clamorosamente smarrita dopo un avvio di stagione esaltante, avvalorato da un secondo posto in classifica.
Sono stati riaccesi i motori ed è stata data una bella accelerata, l’aggancio al gruppetto dietro al Parma vale il miglior rendimento delle ultime cinque giornate e certifica che il Palermo è rientrato in piena corsa per la promozione diretta. La metamorfosi per uscire dall’anonimato è figlia dell’incastro di alcune componenti che il tempo dirà se sarà stato perfetto: il mercato di gennaio effettuato dalla società che è andato ad alzare ulteriormente il tasso tecnico della rosa, il cambio di modulo e il recupero di alcune individualità che stanno incidendo.
Nel mezzo c’è il lavoro di Corini che è andato a ridefinire alcune cose, come il sistema di gioco, passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1. Un’operazione svolta sotto il peso delle critiche, anche eccessive, di una piazza che non più tardi di tre mesi fa ne chiedeva l’esonero. La scelta del club di non farsi prendere dalla tentazione (secondo anche una politica anti-esonero del City Group) sta pagando, oltre anche all’azione di supporto al mercato di riparazione. L’arrivo di Ranocchia (con Diakitè e Chaka Traorè) ha consentito la variante che con il passare delle partite sta diventando sempre più netta. L’ex centrocampista del’Empoli e acquistato a titolo definitivo dalla Juventus, piazzato tra le linee a galleggiare tra centrocampo e attacco, ha arricchito la proposta in verticale. Non è un caso che il nuovo arrivato abbia segnato tre gol di fila. Ma Ranocchia non è l’unico ad aver lasciato il segno, con lui si sono risvegliati anche gli altri pezzi della gioielleria rosanero.