L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla sconfitta del Palermo a Brescia e i demeriti di Eugenio Corini.
I demeriti di Corini Nelle ultime 5 partite il Palermo ha segnato almeno 2 reti a gara e non si è smentito. Ma è stato inutile, vista la fase difensiva. Tutto è nato dalla premesse, con un turnover esagerato (fuori Ranocchia, Segre, Diakitè, Ceccaroni, Stulac, Insigne…) che forse Corini avrebbe potuto gestire meglio vista la gara precedente con la Ternana. Altro capo d’imputazione: dopo 21’ l’ex Marconi è stato espulso (come nell’ultima da titolare a Como prima di Natale) e il tecnico, invece di tamponare (come ha fatto Stroppa una settimana prima a Cremona), ha subito messo un difensore in più (Ceccaroni) abbassando Di Mariano, per un 5-3-1 che è stato un chiaro messaggio alla squadra. Che vinceva 2-1 ed è crollata.
L’episodio del rosso ha visto Rutella in difficoltà: Marconi ha steso Bianchi lanciato a rete e ha dato rigore e secondo giallo al difensore, poi dopo un silent check s’è corretto con punizione al limite e rosso diretto. Ultimo demerito del tecnico: nella ripresa, pur in 10 contro 11, Corini è passato al 4-4-1 con vari cambi, ma il baricentro è rimasto basso e non c’è mai stata la sensazione della squadra alla ricerca della disperata rimonta. Per questo il Palermo, con questo atteggiamento, in A non ci può andare.