L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla vittoria del Palermo contro il Bari.
Il Palermo rilancia la sue ambizioni con una vittoria netta, il Bari crolla confermando tutte le difficoltà del momento. Marino cercava la reazione dopo il ko con la Reggiana, adesso dovrà trovare sostegno alla sua panchina che non è più solida, nonostante l’attenuante delle assenze (Ricci e Sibilli out). Le prossime ore saranno decisive per il suo futuro.
I pugliesi non sono riusciti a invertire il trend negativo: una sola vittorie nelle ultime sei partite, il successo esterno che manca da tre mesi. Corini, invece, si gode una prova concreta in cui ha esibito i numeri da big che ha nelle corde la sua squadra, finora mostrati solo a tratti. Adesso servirà la continuità per volare alto. Gennaio gli ha regalato ulteriore propellente e la qualità di Filippo Ranocchia, che oltre a spaccare la partita con un gol di alta classe all’esordio in casa, ha disegnato calcio con trame sempre pericolose.
Brunori muro. Il Palermo ha giocato di squadra e ha attinto a tutti i suoi pezzi da novanta. Perché Brunori non ha segnato ma ha fatto due salvataggi sulla linea che hanno neutralizzato Puscas, l’ex che ha provato a limitare i danni per i pugliesi. Nota di merito anche per Di Mariano che è entrato e ha confezionato gli assist per Ceccaroni e Segre. Il centrocampista si conferma sempre più vice bomber con il settimo sigillo, uno in meno di capitan Brunori. Il Palermo non ha avuto sempre vita facile nell’arco dei 90’, perché il Bari con tutti i suoi limiti ha cercato un sussulto, in particolare a inizio ripresa quando solitamente i rosanero vanno in sofferenza. Il Palermo ha impresso il proprio ritmo, ha sofferto quando c’era da soffrire. Il dato positivo per i padroni di casa è stato tenere la porta chiusa dopo dieci gare. Corini ha messo a regime il mercato di gennaio concedendo l’esordio a Diakité e confermando Ranocchia nella doppia veste di mezzala e rifinitore.