Zamparini scrive alla città. Palermo risponde, a metà tra l’indignazione e la rassegnazione. I tifosi si sentono stanchi, presi in giro da quello stesso uomo che fino a qualche anno fa aveva regalato emozioni mai provate, come posizioni di vertice in Serie A e l’Europa. Il patron ha voluto tendere la mano ancora una volta alla piazza nella speranza di trovare un contatto. La contestazione nei suoi confronti dell’altro giorno al campo di allenamento di Boccadifalco, dopo l’addio di Iachini e l’arrivo di Novellino, lo ha scosso. «Il Palermo sta vivendo un momento delicato in una annata paradossale e difficile. Non è questo il momento della contestazione, ma della collaborazione – scrive sul sito del club -. Bisogna collaborare tutti insieme, affinché con l’energia di tutti il Palermo resti in Serie A. In caso di retrocessione andrebbero in Serie B la Società con il presidente, la squadra e la città di Palermo. Non certo i tecnici e gli allenatori che possono andare in altri club. Per questo motivo noi tutti siamo sulla stessa barca e tutti insieme dobbiamo collaborare per non affondare. Io ho lavorato sempre per il bene della mia e vostra Società. In questi ultimi mesi, la Società ha dovuto subire contro la propria volontà l’allontanamento di Ballardini, la fuga di Schelotto per il Boca Juniors e le dimissioni di Iachini per stress. E’ facile contestare, è più difficile costruire: io ho bisogno di voi tutti per costruire la salvezza del Palermo». La realtà però parla di scoramento e delusione. Basta fare un giro nelle strade per cogliere rassegnazione. SQUADRA MEDIOCRE La frase più gettonata ieri, nei bar e alle fermate dei mezzi pubblici, era «Zamparini ha preso l’allenatore per la Serie B». Totò Schillaci vive Palermo e i suoi umori: «La squadra ancora non è retrocessa – dice l’ex attaccante -. Ora contestare non serve, semmai bisogna farlo alla fine. Purtroppo il Palermo è una delle peggiori formazioni del campionato, cambiare tutti questi allenatori non può aiutare un collettivo mediocre. Lo sbaglio Zamparini l’ha fatto esonerando Iachini. Novellino è uno dal pugno duro, spero salvi il Palermo». La frittata insomma non è ancora stata fatta, anche se per lo chef Natale Giunta ci manca poco: «La brutta figura che sta facendo la città a livello mediatico è incredibile – dice lo chef protagonista de La Prova del Cuoco sulla Rai – non solo per i cambi ripetuti dei tecnici, ma anche per le dichiarazioni di Zamparini. Sembra di ascoltare un folle. Ma come si fa a prendere Schelotto non sapendo che non poteva allenare? Avrebbe dovuto spendere più soldi in giocatori che in allenatori e lasciare lavorare Iachini. Perdiamo altre due partite e sarà la fine. E col Napoli serve un miracolo». SOSTEGNO La paura di retrocedere non cancella i meriti per quello che è stato. «Siamo stati abituati molto bene – dice Alessandro Albanese, presidente provinciale di Confindustria -. Da qui sono passati giocatori che oggi sono nei club più forti di Europa. Il presidente ha commesso errori, però le responsabilità del ridimensionamento sono colpa anche delle istituzioni che non gli hanno permesso di investire nello stadio e nel centro sportivo. Ci sono 3-4 squadre meno forti del Palermo. Bisogna sostenerlo». Questo è quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.