Contrariamente a quanto visto nelle ultime stagioni, il fortino del Palermo non è più in assoluto il “Barbera” ma i rosanero conquistano punti in trasferta: ben undici quelli conquistati lontano dal capoluogo siciliano. Un trend che lascia ben sperare, in vista di una partita importante come quella contro il Sassuolo e forti della consapevolezza che partite chiave come quella con i neroverdi il Palermo fin qui non le ha mai fallite. Di seguito l’analisi de “La Gazzetta dello Sport” a poche ore dalla sfida tra le due formazioni:
“Contro il Sassuolo non resta che confidare sul rendimento in trasferta. Nella stagione in cui è svanito l’effetto Barbera, il Palermo ha nel ruolino lontano da casa uno dei pochi aspetti positivi della stagione. Perché se nelle gare interne i rosanero hanno racimolato appena 14 punti, frutto di 4 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte, è fuori casa che l’andamento è risultato più prolifico del previsto con 11 punti, quasi la metà dei 25 totali, grazie a 3 vittorie , 2 pareggi e 6 sconfitte. Se il Palermo galleggia ancora a 6 punti dalla zona retrocessione lo deve proprio alle prestazioni esterne, e alle vittorie negli scontri diretti in casa di Udinese, Bologna e Verona. Importante anche il pari all’Olimpico con la Lazio, mentre se a Modena, col Carpi, i rosanero fossero riusciti a portare in porto la vittoria che stavano maturando, oggi ci sarebbero meno ansie da prestazione. Quelle che non dovranno affiorare a Reggio Emilia, perché il Sassuolo è squadra organizzata che gioca un calcio offensivo, ma concede anche poco. Tecnicamente è superiore al Palermo , quindi, proprio per questo motivo da parte degli uomini di Tedesco e Schelotto ci dovrà essere quella determinazione mancata mercoledì col Milan. SE SBLOCCA NON PERDE In trasferta la squadra viaggia bene, forse perché anche caricata di minori pressioni, e quando sblocca il risultato non perde mai. E’ accaduto con Udinese, Bologna e Verona, match tutti vinti per 1-0 e nelle gare con Lazio e Carpi che si sono concluse col risultato di 1-1. Tutti confronti nei quali i rosanero hanno dovuto penare le sette camicie per incamerare punti. Però grinta e spirito di sacrificio, soprattutto nelle sfide chiave a Bologna e Verona (al termine delle spaccatura della squadra con Ballardini) sono riusciti a fare la differenza. Ogni volta, invece, che i rosanero si sono ritrovati a rincorrere non sono mai riusciti a portare a casa punti. Limiti di una formazione fin troppo infarcita di ragazzi che alla prima difficolta si disorienta e perde fiducia nei propri mezzi. Il mercato di gennaio non ha portato alcun rinforzo di qualità, ma soltanto seconde linee che hanno mantenuto bassa l’età media dell’organico. Nessuna iniezione di esperienza, il Palermo deve fare con quello che ha, soprattutto Schelotto che non solo si è ritrovato in una realtà tutta nuova come la Serie A, ma non ha a disposizione, a parte tre capisaldi come Sorrentino, Vazquez e Gilardino, elementi in grado di incidere in modo determinate. CHI FA IL PLAY? Tedesco lo sta aiutando a capire meglio le dinamiche del calcio italiano e per questo pomeriggio ci sarà da scogliere il dubbio sul sostituto di Jajalo in mezzo al campo. La squalifica del croato apre un ballottaggio tra Cristante e Brugman che alla fine potrebbe essere vinto dall’uruguayano il quale non gioca una partita da titolare da ben 8 partite, cioè dalla gara col Frosinone. Rispetto al compagno arrivato dal Benfica, l’ex Pescara ha qualità più da regista e per questo alla fine dovrebbe toccare a lui comandare le operazioni a metà campo.“