Gazzetta dello Sport: “Palermo, istruzioni per ripartire. Perinetti: «Sfidarti in B col Venezia mi farà male, la A non può perdere una piazza così»”
“C’è chi la Serie B l’ha conquistata partendo da lontano e con qualche giornata d’anticipo e chi ci sta arrivando perché la merita come il fallimento di una stagione. Giorgio Perinetti l’anno prossimo sfiderà il Palermo nel campionato cadetto, quello che ha conquistato con una stagione trionfale in Lega Pro col Venezia di Pippo Inzaghi sotto l’egida di Joe Tacopina. Un americano che ha portato investitori nel calcio italiano partendo con successo dai dilettanti. Un po’ come vorrebbe fare Paul Baccaglini col Palermo… Perinetti direttore sportivo del Venezia targato Tacopina, club che fu di Zamparini non può che essere l’uomo di attualità. Del resto gli elementi di contatto aumentano se si pensa che non più tardi di quest’estate Zamparini chiese una mano proprio all’avvocato americano e a Perinetti per trovare investitori oltreoceano. In qualche modo quell’interessamento ha portato alla situazione attuale, perché Tacopina presentò Frank Cascio dietro al quale c’era Baccaglini, diventato primo attore dopo che tra Zamparini e il manager statunitense non si trovarono punti d’incontro accettabili. Dalla Laguna lo sguardo dell’ex d.s. rosanero verso la Sicilia è malinconico. Perinetti conoscere il nome della società che acquisirà il Palermo. E’ un passaggio che dà credibilità all’operazione? «E’ un atto propedeutico all’acquisizione definitiva del club e serve anche per avviare l’iter delle verifiche federali. Anche se non si conoscono ancora gli effettivi proprietari e da dove arriveranno questi soldi. Mi auguro che, quanto prima, vengano resi noti i nomi di chi ha comprato e se sostituirà concretamente Zamparini». Difficile pensare che Zamparini esca definitivamente dal calcio? «Francamente sì, dopo tanti anni in questo mondo mi risulta strano che si defili totalmente. Il fatto che si vocifera di un interesse continuo per la Triestina significa che, in un modo o in un altro, resterà dentro». In attesa della cessione e con una squadra virtualmente retrocessa, si deve iniziare a valutare i giocatori in chiave B? «Credo sia ancora troppo presto per una società che deve rinnovarsi anche nell’assetto dirigenziale. C’è pure un nuovo allenatore che molto probabilmente non resterà. Credo che l’unica cosa da fare sia giocare al meglio queste ultime sei gare e poi valutare tutto quando la retrocessione sarà concreta e nel frattempo ci sarà la nuova società». Sarà opportuno trattenere i pezzi migliori come Nestorosvki o rifondare la squadra? «Molto dipenderà dalle motivazioni dei singoli giocatori, se sentono di poter affrontare un campionato logorante come la B. Quando c’ero io tenemmo Hernandez, bisognerà capire le intenzioni di Nestorovski. Se mancano gli stimoli meglio vendere e reinvestire». E dei giovani su chi punterebbe? «Il settore giovanile sotto la direzione di Baccin ha fatto un gran lavoro in questi anni, peccato che il Palermo perderà un dirigente di valore come lui. Elementi come Pezzella e Lo Faso possono dare tantissimo, insieme a quelli dati in prestito come La Gumina e Bentivegna. Vedo bene anche Fulignati, ma per il portiere bisogna fare delle valutazioni più approfondite». Lei è stato protagonista dell’ultima promozione in A. Si aspettava di vedere retrocedere il Palermo? «Le avvisaglie c’erano, squadra molto leggera, le dichiarazioni remissive di Zamparini a gennaio. Purtroppo, da quando c’è il paracadute per le retrocesse, molti club non intervengono più sul mercato come prima». Che effetto le farà affrontare il Palermo l’anno prossimo? «Brutto, perché quando la Serie A perde una piazza come questa è un danno per tutto il sistema, poi perché mi ritroverò una squadra che grazie al paracadute sarà difficile da battere. Mi aspetto che Baccaglini, se sarà realmente il nuovo proprietario del Palermo, allestisca un organico forte, altrimenti la delusione per questa retrocessione per i tifosi sarebbe tripla, perché oltre al danno ci sarebbe la beffa di programmi di rilancio non mantenuti»”. Questo quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.