Gazzetta dello Sport: “Palermo, inizia il processo. Corini non si butta giù: «Sento la fiducia del club e possiamo tornare in alto»”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sull’ennesima sconfitta del Palermo rimediata ieri contro il Catanzaro.
La luce non si accende più. E non si intravede neanche una strada per uscire dal buco nero nel quale il Palermo sembra essersi infilato da oltre un mese. Anche il Catanzaro, neopromossa che in questa prima fase del campionato sta facendo la voce grossa, rende la squadra rosanero piccola piccola. Ancora una volta al Barbera, dove il Palermo vive ormai un vero e proprio complesso. Quarta sconfitta in otto gare casalinghe è un dato pesantissimo, specie per chi è partito con obiettivi ambiziosi. Il gol di Stulac è stato un lampo di orgoglio per un Palermo che ha appena illuso. La verità è che l’assetto di partenza non ha convinto. Il 3-4-3 con due centrocampisti, Segre e Gomes, non proprio due mediani dai piedi raffinati, ha prodotto poco o nulla, mentre il raddoppio del Catanzaro con Biasci in avvio di ripresa ha decretato una squadra in balia del gioco sicuro degli ospiti.
Scelte Hanno sorpreso le scelte iniziali, ma Corini ha spiegato che «l’intento, con due centrocampisti centrali, era quello di prendere alto il Catanzaro e ci siamo anche riusciti. Peccato aver preso due gol per due disattenzioni a cavallo dei due tempi. In quella situazione il Catanzaro ha preso fiducia e per il Palermo è stato più difficile riprendere il filo del gioco. Ci siamo riequilibrati nel finale con i cambi e, dopo il gol di Stulac, per poco non riuscivamo anche a pareggiare». Sulla contestazione dei tifosi, invece, Corini ammette «la delusione che si respirava nello spogliatoio a fine partita. Soffriamo tutti per questo momento, anche per la delusione dei tifosi. La squadra può fare questo al momento, non ci riescono più cose che a inizio campionato venivano più facilmente anche per una certa leggerezza mentale che stiamo soffrendo. Sotto il profilo psicologico, inoltre, un altro aspetto sul quale dobbiamo lavorare riguarda il rendimento casalingo che è ben al di sotto di quello in trasferta».