Gazzetta dello Sport: “Palermo impotente e svagato. Il Genoa rinasce e Gasp rispedisce gli insulti agli ultrà «Cercate visibilità»”

“Se era un addio, è stato un bellissimo addio. Diego Perotti torna in campo, dopo tre turni di squalifica e a un passo dal possibile trasferimento alla Roma, e regala una partita spettacolare. Corre, inventa, ispira, come sempre gli manca soltanto il gol, che fallisce in due occasioni, ma è anche e soprattutto merito suo se il Genoa torna al successo in casa due mesi dopo la vittoria sul Sassuolo. Perotti esce in anticipo e saluta tutti, forse pure con un po’ di magone. Oggi il mercato potrebbe portarlo nella capitale, con Cerci pronto a sostituirlo in rossoblù. Si vedrà. MOSSE Intanto Gasperini incassa un successo importante, frutto in gran parte delle sue scelte. Il tecnico chiede a Izzo di intercettare spesso Vazquez, conferma Ansaldi sulla corsia di destra, scoprendo un sorprendente uomo assist, sistema a centrocampo due mediani, rinunciando a qualche ricamo in avvio di manovra e cercando rapidamente la verticalizzazione. Suso e Perotti partono larghi ma si accentrano, creando gioco e aprendo varchi. Mosse letali per il Palermo di Viviani, osservato in tribuna dal nuovo tecnico Barros Schelotto. Mosse che regalano il primo gol in serie A di Suso, tocco delicato su assist di Perotti, il secondo in campionato di Rincon, sempre con il suo piede meno pregiato, il sinistro, su assist da destra di Ansaldi, e soprattutto un’altra doppietta di Pavoletti, al quinto centro in tre partite, al decimo gol in questo campionato, con un colpo di testa poderoso e una girata volante spettacolare, in entrambi i casi su invito di Ansaldi (3 assist, record stagionale). SFOGO Numeri esaltanti, che non riescono però a cancellare dalla mente di Gasperini lo striscione, ingeneroso, che ha visto comparire nella parte più alta della gradinata Nord: «Il vostro progetto è inesistente, fuori… allenatore e presidente». E’ un attacco che fa seguito a quello del derby e alla visita degli ultrà a Pegli, che ha preceduto il successo di Bergamo. Gasperini non riesce più a incassare, prova a resistere: «Di questo parlerò più avanti». Poi parte al contrattacco: «Io – dice – ho un concetto dei tifosi del Genoa molto più alto, rispetto a Leopizzi, Cobra o Traverso (i primi due noti ultrà, il terzo il presidente dell’Acg, associazione club genoani, ndr) con cui ho avuto problemi. La gradinata, per me, è composta da gente diversa per cui ho un rispetto diverso. Quando ho visto loro ho pensato a Criscito e alle magliette di Sculli…Io quando il Genoa perde sto molto male, invece c’è gente che diventa protagonista e sta molto bene, acquisisce spazio sui giornali e visibilità in televisione». ESPULSIONE Il confronto, insomma, è aspro e offusca persino il momento di gioia, impedendo di ritrovare serenità. Quella che certamente non può vantare il Palermo. Barros Schelotto ha visto una squadra compatta a centrocampo, ma svagata in difesa e impotente in attacco. Vazquez ha provato a inventare, ma l’unico vero pericolo per Perin è arrivato da Morganella. Sorrentino ha tenuto aperta la sfida a suon di parate, bloccando Suso, Izzo, Pavoletti e osservando sfilare vicino ai pali le conclusioni di Perotti. Quando, però, Andelkovic si è meritato il secondo cartellino giallo, per fallo su Capel, non c’è più stato niente da fare”. Questa l’analisi di Genoa-Palermo fatta dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

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Giulia Nasca