L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo disorientato.
Il rischio di disorientare definitamente la squadra è molto alto. Tra Terni e il Catanzaro la squadra non ha dimostrato di avere assimilato il nuovo assetto. Il Palermo ha continuato a subire allo stesso modo e non ha trovato soluzioni migliori in fase di possesso, tant’è che la produzione offensiva continua restare asfittica, dopo che i numeri della prima parte del girone di andata avevano certificato che il Palermo fosse la squadra con il maggiore indice di pericolosità del torneo. Il 3-5-2 non è sinonimo di maggiore robustezza se la squadra non si muove in un determinato modo.
Come il prevedere un pressing alto fin dall’inizio, se i giocatori non hanno una tenuta durevole sull’intero arco della partita, aspetto apparso evidente anche nel match di venerdì sera. Il Palermo fa fatica, corre male e subisce sempre le accelerazioni degli avversari. Il calendario adesso si fa duro e i prossimi impegni con Parma e Pisa possono diventare determinanti: per una rinascita o per decisioni forti.