“A vederlo è sempre lo stesso, poi lo si guarda in campo e ci si chiede se è lo stesso giocatore di due stagioni fa. Quello beccato dalla critica e dai tifosi per errori, imprecisioni e indisciplina tattica. Quella stagione che il Palermo riuscì a salvare per il rotto della cuffia all’ultima giornata sembrava avesse chiuso il legame tra Aljaz Struna e il Palermo. Lo sloveno tornò in prestito al Carpi dove era fiorito l’anno precedente centrando una promozione in Serie A. Una sorta di seconda casa per il difensore dove poter rigenerarsi e magari ripetersi con un’altra promozione che questa volta, però, è sfumata nella finale playoff persa con il Benevento. Per il centrale è stato l’addio alla massima serie e per il Palermo al riscatto obbligatorio da parte del Carpi in caso di promozione. Alla luce dei fatti mai perdita economica è stata più conveniente per i rosanero, perché tra i segreti della migliore difesa del campionato c’è soprattutto il rendimento del difensore. Zamparini ha rinunciato a fare plusvalenze sull’input di Tedino e Lupo, che lo hanno ritenuto uno dei cardini difensivi, per tornare in A, vincendo anche le resistenze dello sloveno che temeva un clima ostile nei suoi confronti. VERSIONE NUOVA Il tecnico non solo ha fatto un lavoro di convincimento sul giocatore ma gli ha anche cambiato la posizione piazzandolo al centro della difesa. Un ruolo inedito per lui che aveva giocato sempre da terzino destro nella difesa a quattro o da centrale di destra nella difesa tre. A Varese aveva fatto anche il centrocampista come in una partita con Gattuso nell’ultima serie B. Tedino invece ha generato lo Struna 2.0, in un ruolo dove può sfruttare meglio le sue doti fisiche e tecniche come l’impostazione della manovra dalle retrovie. Lo sloveno finora si è distinto tra tutti i difensori centrali come il giocatore più impiegato con 10 presenze e 900’ sulle gambe, dietro di lui c’è Cionek con lo stesso numero di partite ma con 810’. E dire che Struna ha anche saltato due gare, contro il Brescia e contro il Parma, per gli impegni con la nazionale, altrimenti avrebbe fatto 12 gare piene. […]”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.