“Firenze, per Ivan Graziani era “una canzone triste triste”. Un po’ come per il Palermo che in riva all’Arno tre stagioni fa scrisse la pagina più dolorosa dell’era Zamparini retrocedendo in Serie B proprio al Franchi alla penultima di campionato. La storia che si ripete nel calendario e nella situazione di classifica può evocare sensazioni negative. Anche perché le analogie tra quella e questa stagione sono parecchie. Dai ripetuti cambi di allenatori alla presenza massiccia in organico di stranieri che hanno stentato a lasciare il segno. E poi c’è il destino che può presentarsi beffardo come allora. L’ironia della sorte per quel 12 maggio del 2013 volle che fosse proprio un ex come Luca Toni a spedire con un gol il Palermo in B. Un compito ingrato che questa volta potrebbe toccare a Josip Ilicic che con quel Palermo retrocedette. A Firenze lo sloveno non c’era per infortunio, ci sarà, però, domenica a giocare a parti inverse. Un déjà vu da evitare per chi da quel dramma sportivo c’è già passato e non ha certo la voglia di riviverlo. Gli unici superstiti di quella gara triste domenica saranno in campo: Sorrentino e Morganella vogliono scrivere un altro finale. RICORDO AMARO Una retrocessione sul groppone può già bastare. Se la sarebbe risparmiata volentieri anche un palermitano come Salvatore Aronica. Quell’anno arrivò in rosanero a gennaio portato dall’allora d.g. Lo Monaco che poi andò via per il ritorno di Perinetti. L’andirivieni di giocatori, tecnici e dirigenti è l’elemento che accomuna in modo preoccupante le due stagioni, oltre alla singolare coincidenza della penultima di campionato. «In effetti, vedere il Palermo di nuovo impegnato a giocarsi la salvezza a Firenze, fa uno strano effetto – di Aronica – e le difficoltà di allora sono quelle di oggi. Perché la Fiorentina è un avversario molto difficile da affrontare, anzi quest’anno mi sembra ancora più forte e non regalerà nulla al Palermo, come fece con noi. Le similitudini con quell’annata sono tante. Io arrivai a gennaio e in poco tempo andò via Lo Monaco e cambiammo tre volte allenatore. Così è dura restare in Serie A». ANALOGIE E DIFFERENZE Il Palermo arriva a questa sfida con la Fiorentina in modo diverso. Nel 2013 era reduce da due sconfitte con Juventus e Udinese, quest’anno da due vittorie con Frosinone e Sampdoria e per l’ex difensore ci sono degli aspetti che possono fare la differenza. «Nelle ultime due gare Ballardini si è convinto di affidarsi alla vecchia guardia e soprattutto agli italiani – continua Aronica –. Noi quell’anno non solo non avevamo uno zoccolo duro come quello che riportato i rosanero in A, ma eravamo una babele di stranieri, la maggior parte arrivati a gennaio. Non riesco a capire come non si sia arrivati prima a capire certe cose e come Zamparini abbia potuto ripetere gli stessi errori. Con questi presupposti il Palermo ha centrato due successi e può avere la carica per uscire indenne dal Franchi. Per me si decide tutto domenica, con la Fiorentina, l’ultima col Verona, in qualsiasi caso, sarà una formalità. Vincendo i rosanero sarebbero salvi, ma portare anche a casa un punto potrebbe fare la differenza se il Carpi perdesse con la Lazio»”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.