Gazzetta dello Sport: “Palermo, il diktat di Rossi: «Senso d’appartenenza»”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha deciso di riportare le parole rilasciate da Delio Rossi, tecnico del Palermo, alla vigilia del match contro il Livorno. Ecco un estratto dell’articolo: A quattro giornate dalla fine del campionato e con un cambio di allenatore di mezzo, il nuovo arrivato sulla panchina del Palermo va dritto al sodo. Il Delio Rossi bis parte da questo presupposto, perché il senso d’appartenenza va inteso anche come attaccamento tra i giocatori nella voglia di darsi una mano. «Contro il Livorno voglio vedere una squadra che sia logica – spiega Rossi – al dilà di qualche défaillance che cisarà, con senso d’appartenenza. Si può anche sbagliare, ma voglio una squadra con giocatori legati tra di loro, pronti a sbattersi per il compagno. Se c’è questa voglia difare e di aiutarsi, il mio compito sarà agevolato». Il tecnico romagnolo in 48 ore ha cercato di entrare nella testa dei suoi nuovi giocatori per capire dove poter intervenire, come un padre ha parlato con loro in gruppo e singolarmente. «Ho avuto massima disponibilità da parte di tutti e vorrei che sia chiara una cosa: sono io che mi metto a loro disposizione e cerco di dare una mano. Avendo poco tempo, non posso stravolgere tutto e portare il mio modo di intendere il calcio a quattro giornate dalla fine. Sarebbe sciocco e pretestuoso, non sarebbe logico. Io mi metto a loro disposizione, ma l’importante è che loro si mettano a disposizione del Palermo». RESPONSABILITA’ I riscontri dal confronto delle ultime ore sono stati confortanti, anche se poi sarà il campo a emettere il verdetto. «Ho avuto la sensazione che tutti tengano tanto a questo campionato. Non c’èstato uno che mi abbia detto di non trovarsi bene in questa società, nessuno ha accampato alibi. C’è chi si è preso la responsabilità dicendo che è colpa loro, li ho trovati molto realisti. Non ho trovato dei bambini, sanno di giocarsi qualcosa d’importante e che molti di loro vogliono un futuro nel Palermo,non altrove». L’abbraccio dei 2.500 del Barbera in un giorno festivo non l’hanno affatto stupito Rossi, anzi voleva che l’allenamento andasse così per far capire subito ai giocatori con chi hanno a che fare e che cosa possono ricavare dal pubblico se faranno bene nel rush finale. «Lo sapevo e mi ha fatto piacere, ci tenevo che lo vedessero anche i giocatori cosa significhi essere stimati. Io me ne sono reso conto e lo sapevo, ora loro sanno che se fanno bene per il Palermo, la gente può dare tanto». RISCHIO PERSONALE Sa che si gioca tanto anche lui, perché a rischio c’è il grande patrimonio di risultati e stima nei suoi confronti che potrebbe essere intaccato. Ma questo l’ha messo nel conto della scommessa che ha accettato. «Non ho valutato la Serie B o la Serie C: il Palermo mi ha chiamato in un momento particolare e non me la sono sentita di dire di no. Non ho fatto certe valutazioni perché mi ha chiamato il Palermo. A differenza degli altri, mi metto in discussione io.Non mi faccio mettere in discussione dagli altri». Le scelte da normalizzatore come si definisce lui, potrebbero portarlo a una novità: Trajkovski punta accanto a Nestorovski. «E’ un giocatore di qualità. Penso sia un attaccante esterno, ma ha le qualità per adattarsi da punta e trequartista, è più offensivo di Falletti».