“Tre motivi per sperare ancora nella salvezza, per non rassegnarsi e continuare a lottare. L’occasione mancata contro l’Atalanta ha ridotto ulteriormente le chance del Palermo, è vero, ma l’artimetica non ha ancora emesso verdetti. E al di là della classifica, c’è dell’altro. Il primo motivo che deve indurre squadra e ambiente a continuare a credere nell’impresa è il calendario che (almeno sulla carta) è più agevole di quello delle dirette antagoniste. CALENDARIO La formazione di Ballardini, infatti, dopo lo scontro diretto col Frosinone, riceverà la Sampdoria al Barbera, poi andrà a Firenze e infine chiuderà col Verona in casa. Nessuno regala niente in questo campionato, come ha dimostrato il Chievo infilzando nel giro di poche settimane proprio Palermo, Carpi e Frosinone, ma non c’è dubbio che affrontare squadre un po’ più scariche emotivamente rappresenta un vantaggio. Il Frosinone, invece dopo la sfida col Palermo, è atteso da Milan, Sassuolo e Napoli. Il Carpi, riceverà Empoli e Lazio e farà visita a Juventus e Udinese. È ovvio che tutto – quanto meno per ciò che riguarda il Palermo – passa dal match di domenica a ora di pranzo. Senza una vittoria al Matusa, per il Palermo ogni discorso diventerebbe inutile. CONDIZIONE La seconda ragione è la condizione fisica della squadra. Lo diceva Novellino lo ha ribadito Ballardini: i rosanero, dal punto di vista atletico, stanno bene, molto meglio rispetto a un paio di mesi fa. Il problema semmai è psicologico. E la conferma è arrivata mercoledì sera contro l’Atalanta. A prescindere dall’evoluzione del punteggio e dal risultato finale, infatti, contro i bergamaschi il Palermo ha corso fino al 95’, chiudendo nella propria metà gli avversari dopo il gol del 22 di Struna. Se il Palermo non ha conquistato i tre punti contro Borriello & Co. è stato per gli erroi commessi in difesa e per la mancanza di tranquillità che ha accompagnato alcune giocate nel finale, non certo per mancanza di fiato. Anche a Torino contro la Juve, la squadra di Ballardini aveva corso, almeno fino al gol del 20 che ha smorzato ogni speranza di conquistare punti sul campo della prima in classifica. SANTO VAZQUEZ Il terzo motivo di speranza del Palermo ha un nome e un cognome: Franco Vazquez. Né Castori né Stellone dispongono di un giocatore del tasso tecnico dell’ex Belgrano, l’unico – mettendo assieme gli organici di tutte e tre le squadre in lotta per non retrocedere – capace di indirizzare una partita con una giocata. Il fatto che quest’anno Vazquez non sempre ci sia riuscito, non è del tutto demerito suo. Raramente è stato assistito a dovere. E in ogni caso, l’italoargentino resta il giocatore più importante di questo Palermo, tra occasioni create, assist e gol decisivi”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.