Gazzetta dello Sport: “Palermo ha le idee chiare: «Progetto stadio e tifosi». Arcoleo: «Alleanze con i club locali». Caramanno: «Aprire le porte a personaggi palermitani»”
“Il grazie a Zamparini è sincero. Arriva da Ignazio Arcoleo, palermitano, centrocampista prima e allenatore poi dei rosanero, e da Pino Caramanno, tecnico della rinascita e della promozione in serie C1 del 1988. «Abbiamo vissuto stagioni esaltanti, visto all’opera grandi campioni. E adesso si volta pagina». Ma cosa chiedere al nuovo presidente? Quali sono i sogni o le preoccupazioni della tifoseria IL FUTURO Ignazio Arcoleo va subito al sodo. «Lo stadio e il centro sportivo sono il primo passo per programmare il futuro. Il Palermo ha bisogno di un assetto societario e tecnico forte e credibile. La mia richiesta è quella di avere una seconda squadra. A Palermo c’è già: è la Parmonval, che milita in Eccellenza e che può diventare un’ importante cantera dalla quale attingere giovani promesse. Dico di più: se il Palermo crea buoni rapporti con altre realtà minori della città fino a farle diventare piccole società satelliti, potrà guardare al futuro con la certezza di avere ricambi continui. E sarebbe bello se Palermo potesse ospitare un centro federale e diventare un punto di riferimento per il calcio italiano». Arcoleo va oltre: «Va ricucito il rapporto con i tifosi nel rispetto di una tradizione di passione che ha visto i palermitani sempre vicini alla squadra rosanero. Tornare a questi valori darebbe al Palermo una spinta decisiva». L’ASSIST DI CARAMANNO Dice l’allenatore della rinascita dopo la radiazione e della promozione in C1: «Un’altra strada da percorrere è quella di coinvolgere forze imprenditoriali e personaggi palermitani che possano affiancare la nuova dirigenza. Baccaglini è giovane, porterà idee innovative e avrà bisogno anche di una struttura con esperienza calcistica. Il Barcellona ha il più grande azionariato popolare del mondo (oltre 170 mila soci n.d.r). A Palermo si può seguire questo modello sia pure con numeri più bassi. Si creerebbe così una base solida a livello locale, che assicurerebbe un futuro tranquillo alla società anche quando cambierà la dirigenza». Forse anche una figura come Toto Schillaci potrebbe essere un messaggero ideale. ALTRE VOCI Mauro Di Cicco, difensore rosanero negli anni 80 e poi vice di Mutti, ha una raccomandazione: «Baccaglini deve essere sincero con i tifosi, deve guardarli negli occhi, non fare promesse che non può mantenere. Le scelte societarie toccano al presidente, ma i tifosi sono una parte importante del Palermo e sono capaci di grandi slanci e passione». Alvaro Biagini, centrocampista negli anni 50 e poi tecnico, aggiunge: «La nuova dirigenza dovrà essere lineare. Ad ognuno il suo ruolo: il tecnico fa la formazione, il direttore sportivo si occupa di mercato, le linee guida spettano al presidente. Soltanto così il Palermo potrà intraprendere un cammino sereno, riconquistare i tifosi, che costituiscono un patrimonio importante»”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.