Gazzetta dello Sport: “Palermo freme, nella Juventus c’è «u picciriddu»”

“Palermo freme, nella Juventus c’è «U Picciriddu»“, titola così l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” che racconta il passato dell’argentino al Palermo, in riferimento al ritorno di domenica in quello che è stato il suo stadio per circa tre anni. Ecco quanto si legge: “É arrivato con le stigmate del futuro campione, si è guadagnato subito un appellativo, «u picciriddu», è esploso come tutti si aspettavano, è andato via tra applausi e lacrime. Il ciclone Paulo Dybala a Palermo è durato 1051 giorni (dal 20 luglio 2012 allo scorso 4 giugno), ed è stato passione allo stato puro. Raramente un attaccante è stato apprezzato quanto la Joya. INSTAGRAM Ieri da Torino è rimbalzato un messaggio d’amore: «Quanti ricordi che rimangono in mente, quanto sarà bello tornare al Barbera». Post che cancella quello infelice fatto all’indomani del suo passaggio alla Juve: «Un solo colore sta bene col nero, ed è il bianco». Frase che fece infuriare i tifosi rosanero. Un autogol. Dybala va ricordato per le emozioni che ha regalato con giocate quasi mai viste a queste latitudini. I gol realizzati, 21 in 93 gare (89 di campionato, 4 diCoppa), non dicono tutto, Paulo è stato il vanto per i tifosi negli anni più bui dell’era Zamparini, l’àncora cui aggrapparsi alla ricerca di un futuro migliore. Che è arrivato coi suoi gol. SOLDI BEN SPESI Il presidente con Dybala ha guadagnato una barca di soldi comprandolo per circa 12 milioni di euro dall’Instituto di Cordoba (Serie B argentina) e rivendendolo per 40 alla Juve (32 più 8 di bonus). Cifre ben spese: Paulo si presenta in Sicilia coi gol, due alla seconda apparizione da titolare nel 2-0 sulla Samp del novembre 2012, poi se ne perdono le tracce nell’annus horribilis della retrocessione in B. Tra un Boselli e uno Sperduti, per lui pochi spezzoni (e un gol alla Lazio). Cresce senza bruciarsi e in B i frutti si vedono al netto del k.o. che lo tiene fuori tre mesi: al rientro, 5 gol in 9 partite e la promozione. GOL PORTAFORTUNA La A col «gemello diverso» Vazquez fa sbocciare il suo talento. Iachini disegna un 3-5-1-1 perfetto per entrambi, Paulo ringrazia con 13 centri e svariati «legni». Dopo l’era Miccoli e la parentesi Hernandez diventa anche rigorista e ne segna 3 su 3 (in B ne aveva fallito uno). Realizza la sua seconda doppietta nel 5-0 al Cagliari, col Milan timbra in casa e a San Siro: I suoi sono quasi sempre gol portafortuna: Dybala è un vincente, in 11 occasioni le sue reti portano i rosanero al successo, 6 volte garantiscono un pari, appena 2 le sconfitte col suo nome sul tabellino. La verve si spegne nel ritorno, quando il Palermo è salvo e anche i muri sanno che a fine stagione andrà via. Ritorna, per un giorno appena e da avversario. Sarebbe bello venisse accolto da una standing ovation, di Dybala non ce ne sono tanti in giro…”