L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo e il rientro di Verre in occasione del match contro il Cosenza.
Chissà che gli anticorpi sviluppati nelle ultime settimane non passano fare da propellente per la corsa ai playoff. Per se stesso
Innanzitutto, dopo due attacchi febbrili a poca distanza l’uno dall’altro che lo hanno messo ko per tre pare è per il Palermo che ha un disperato bisogno della sua classe. L’imprescindibilità di Valerio Verre è il dogma sul quale i rosanero devono costruire il proprio sogno di gloria.
Un giocatore di Serie A preso per puntare alla Serie A, un progetto magari da realizzare da quest’anno, se tutti i pianeti si allungassero come è accaduto la scorsa stagione in Serie C. Il centrocampista era tra gli assenti eccellenti di Parma è la sua mancanza si è sentita. Con l’ex Sampdoria il Palermo ha un altro passo, ha una manovra più fluida, aumenta il coefficiente di pericolosità, diventa anche più imprevedibile.
Mezzala con licenza di rifinire, ma anche di alzare il ritmo del palleggio, quello con il quale il tecnico rosanero ha giocato alla pari con il Frosinone e ha imbrigliato il Pisa, nonostante i due pareggi, qualità da categoria superiore che si sono manifestate con il pallonetto vincente da metà campo con i laziali, con l’assist prezioso per Di Mariano all’Arena Garibaldi. con il rigore procurato a Cittadella e quindi con il guizzo con cui ha beffato portiere e difensore del Modena inventando un gol dal nulla.