“In casa manca ancora il salto di qualità. E’ al Barbera che il Palermo, paradossalmente, non riesce a fare la differenza. I rosanero, infatti, stanno dimostrando di essere più squadra da trasferta. La brutta batosta rifilata dal Cittadella evidenzia che i giocatori, dentro al proprio stadio, fanno più fatica di quanto avvenga lontano da casa. I numeri dicono che le uniche 2 sconfitte sono arrivate davanti al loro pubblico. Andando più a fondo, si scopre che, sempre al Barbera, il Palermo sia più perforabile di quando gioca fuori: il rendimento interno parla di 10 reti al passivo contro le 5 subìte fuori. E’ anche vero che lontano da casa ha giocato un partita in meno, 7 contro le 8 disputate a Palermo. Ma il ruolino di 2 vittorie e 5 pareggi riflette una regolarità che, per l’assetto da trasferta, risulta più che buono: 11 punti esterni contro i 14 interni danno certamente grossa sostanza al computo complessivo. RIMONTE IN TRASFERTA I rosanero, inoltre, lontano dal Barbera riescono a rimontare il risultato più facilmente: è accaduto a Foggia (1-1), a Pescara (2-2) e a Cremona (2-1). Sotto di un gol, hanno saputo sempre rimediare. In casa sono riusciti soltanto una volta a ribaltare il punteggio da situazione di svantaggio, con la Pro Vercelli (2-1). Poi, negli altri 3 successi hanno portato a casa i 3 punti sbloccando il risultato. Due volte, invece, si sono fatti riagganciare, vedi i pareggi con Empoli e Parma; e in due occasioni nelle quali sono andati sotto non sono riusciti nemmeno a segnare un gol, come con Novara e Cittadella. Palermo, quindi, più timido in casa e più spavaldo in trasferta. PESO IN CASA Il che vuol dire che il Barbera fa sentire il suo peso, ma in negativo, nonostante la poca affluenza di pubblico. I giocatori accusano un deficit per i recenti trascorsi disastrosi e al primo fischio perdono sicurezza. Elementi come Jajalo e Chochev, per esempio, hanno mostrato prestazioni migliori in stadi nemici. Tedino, sotto il profilo della personalità, ha svolto un grande lavoro, recuperando le macerie dello scorso campionato. Mancano ancora da definire, però, alcune situazioni. Quella del portiere, ad esempio, perché se è vero che Posavec stava mostrando segnali di crescita, la partita col Cittadella ha fatto riaffiorare di nuovo qualche incertezza. Su entrambi i gol, non sembra e sente da colpe. Anche la reazione di qualche compagno di reparto davanti a delle mancate uscite lascia intuire che, se il croato non è al massimo della lucidità, ne risente tutta la squadra. Se poi c’è Pomini che, di fatto, ha confezionato la vittoria di Cremona con quella grande parata nel finale, c’è da chiedersi perché non dare spazio alla maggiore esperienza. DA RIVEDERE Si tratta di voler vedere le cose in modo pragmatico, senza colpevolizzare nessuno. Con l’ex Sassuolo era arrivata anche l’unica sconfitta in campionato (col Novara), ma il successo di Cremona lo ha preservato lui. Tedino e il suo staff valuteranno, il rischio di perdere punti importanti nell’ottica di forgiare un giovane portiere però resta. La gara col Cittadella ha anche messo in luce altri aspetti, come la posizione di Struna, che appare molto più a suo agio da centrale e non da marcatore di destra. E poi c’è il caso Coronado. Il brasiliano ha giocato convivendo con un problema fisico, ha stretto i denti e si è sacrificato. Così facendo, ha finito per incidere poco. Tra la gestione e il recupero effettivo, però, il Palermo sta perdendo imprevedibilità. Contro il Cittadella, Tedino ha preferito dargli un po’ di riposo, però anche quando è entrato non ha assolutamente cambiato l’inerzia della sfida. E senza il fantasista a pieno regime, Nestorosvki fa molta più fatica, soprattutto se la squadra incappa in una giornata no”- Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.