Gazzetta dello Sport: “Palermo, due campionati in uno: otto giornate da Big e otto da dimenticare”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla doppia faccia del Palermo, dopo una prima metà di campionato da Big e l’altra disastrosa.

Otto giornate top, otto giornate flop. Qual è il vero Palermo? La domanda dopo 16 turni di campionato che spaccano esattamente in due il rendimento dei rosanero va fatta anche in chiave futura. Perché i numeri a tre gare dal giro di boa stridono e mettono a confronto due squadre completamente diverse l’una dall’altra: solida, tonica, cinica e con un’identità la formazione della prima fase del torneo, fragile, sotto ritmo e impaurita la seconda. E come se il Palermo avesse mandato in campo due squadre diverse in questa stagione, eppure non è così, i protagonisti sono quasi gli stessi. Il Palermo prima versione in otto giornate ha incamerato 19 punti, si è piazzato al secondo posto in classifica dietro al Parma, ha avuto la migliore difesa del torneo e il terzo migliore attacco, raccogliendo mille consensi.

L’allarme vero però è arrivato dalla fase difensiva, il muro che era stato alzato dal tecnico bresciano si è andato via via sgretolando aprendo brecce come non si era mai visto. Preoccupano pure i gol subiti in pieno recupero, i due di Parma nell’ultima uscita sono al riguardo emblematici, ma prima c’era stato anche quello del Cittadella al Barbera. Il Palermo delle ultime 10 giornate è dodicesimo nella classifica parziale del campionato, quello delle ultime 5 addirittura quattordicesimo. Così non può andare, evidentemente.

Adesso che l’infermeria si è svuotata (resta indisponibile soltanto Ceccaroni che difficilmente recupererà per la gara con il Pisa), l’auspicio di Corini è ritrovare effettivi che siano in condizione (vedere Di Francesco uscire dopo 10’ del secondo tempo è un handicap che non ci si può permettere) ed equilibrio anche per riproporre fraseggio, pressing e possesso palla che non si vedono, come detto, dalla partita con il Lecco, cioè da 6 turni di campionato. Pensare di giocare sempre come a Parma, nella propria metà campo, sperando nelle prodezze dei singoli sarebbe solo un azzardo come si è ampiamente visto proprio al Tardini.

Gare verità Le tre partite che mancano alla fine del girone d’andata con Pisa, Como e Cremonese, serviranno dunque per capire qual è il vero Palermo, se tornerà dottor Jekyll o resterà Mister Hyde, brutto e pericoloso per se stesso. Un’ipotesi, quest’ultima, che potrebbe implicare anche decisioni di fine anno per invertire una tendenza che potrebbe diventare pericolosa se venisse compromesso il piazzamento playoff. Corini a Parma ha comunque visto segnali di ripresa, la speranza è che abbia ragione, anche se le statistiche per ora dicono il contrario. Si capirà sabato contro il Pisa.

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Redazione Ilovepalermocalcio