Gazzetta dello Sport: “Palermo, dietro il closing c’è una società da rifare. L’organigramma sarà azzerato il 30 giugno. In ballo i ruoli di ds e allenatore”
“Comunque vada, c’è un gran lavoro da fare. Perché sia in caso di closing che di permanenza della attuale proprietà, c’è una società da ristrutturare di sana pianta. Con Paul Baccaglini o con Maurizio Zamparini c’è da ridefinire tutta la pianta organica dei quadri dirigenziali perché il Palermo da qui al 30 giugno diventerà una scatola vuota per la scadenza di tutti i contratti in essere, nessuno dei quali è stato ridiscusso. A chi spetterà questo compito? Secondo quello che filtra l’offerta di Baccaglini dovrebbe essere arrivata come era previsto e i legali sono al lavoro per esaminarla, anche perché è quasi certo che la cifra sia variata rispetto a quella pattuita inizialmente tra le parti. Nessun incontro tra l’attuale proprietario e il nuovo presidente, ma soltanto contatti tra i legali. Stando a quello che trapela, c’è ottimismo sul buon esito dell’operazione che porterà al passaggio del pacchetto azionario del club nelle mani della società costituita ad hoc da l’ex inviato delle Iene, la YW&F Global Limited, registrata qualche giorno fa in Inghilterra dietro alla quale ci sono i soci di Baccaglini. Il termine «ottimismo», però, ha fatto capolino troppe volte dal 30 aprile, data inizialmente designata per il closing, a oggi.
DENTRO O FUORI Sbilanciarsi, quindi, verso la certezza che la trattativa sia giunta finalmente al termine e che il Palermo si avvia ad avere un nuovo proprietario non è ancora possibile, anche perché con un weekend di mezzo è molto probabile che qualsiasi comunicazione ufficiale avverrà agli inizi della prossima settimana. Che sarà il limite oltre il quale non potere andare. Baccaglini è arrivato alla mossa del «dentro o fuori» o si chiude o salta tutto, andare oltre non si può, proprio per la programmazione futura e la ristrutturazione della società a cominciare dei quadri societari. I tempi per organizzare la prossima stagione sono, ormai arrivati al limite. Non manca soltanto un direttore sportivo (Carli aspetta il closing) e un allenatore fondamentali per programmare l’aspetto tecnico, entro il 30 giugno ci sarà l’addio delle figure dirigenziali rimaste.
VALIGIE IN MANO Alcuni saluteranno per scelta propria, altri perché non hanno condiviso le mosse sia di Zamparini che di Baccaglini. Saluterà, avendolo già comunicato da due mesi, il segretario Roberto Felicori che dalla prossima stagione lavorerà per il Sassuolo. Arriverà a fine mandato anche l’attuale il consulente del presidente per la gestione generale Stefano Pedrelli. Sembra che non esistano più le condizioni perché si possa continuare.
MOSSE SCOMPOSTE Sia Zamparini che Baccaglini, tra l’altro, si sono mossi alla ricerca di due profili, ovviamente diversi, per ricoprire quel ruolo, anche se pare ci sia stato qualche ripensamento sullo stesso Pedrelli che però ha preso una decisione. Si avvia a salutare anche l’attuale responsabile del settore giovanile Dario Baccin, al quale era stata fatta una proposta sia da Zamparini che da Baccaglini per il ruolo di d.s.. Un doppio incontro con il patron friulano e con l’attuale presidente dopo il quale Baccin ha deciso di riflettere fino alla conclusione della Final Four scudetto in cui è impegnata l’Under 17. Una pausa di riflessione piena di dubbi su quanto gli è stato prospettato, anche per via dell’assenza del closing, che apre a un addio al 30 giugno con direzione Inter per il ruolo di capo scouting. Anche se su di lui ci sono anche gli occhi del Sassuolo. È molto probabile che il suo erede a capo del settore giovanile sarà il suo attuale braccio destro Sandro Porchia, anche lui in scadenza 30 giugno”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.