Apertura

Gazzetta dello Sport: “Palermo di lusso, da Corini a Dionisi è sempre 4-3-3 ma più concreto”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo e sul 4-3-3 di Dionisi.

Sarà stata anche l’aria di Manchester, quella che profuma di vittorie, ma in Inghilterra sembra sia nato un Palermo sempre più simile al City. Nella seconda parte del ritiro, svolta nella casa madre dei Citizens, la squadra ha probabilmente trovato una fisionomia adatta alla lotta per la promozione. Gli ultimi due test con Leicester e Oxford, entrambi vincenti, e il successo con il Monza lo hanno suggerito. Due vittorie contro avversari di categoria superiore e una contro una squadra di pari livello della Serie B inglese. Se è vero che i risultati del calcio estivo vanno presi con le pinze, è altrettanto vero che il tipo di prestazione può definire l’avvio della stagione, che si apre domenica con la gara di Coppa Italia a Parma. Quando inizieranno i match che contano, si capirà se quanto intravisto in preparazione avrà un nesso con il prosieguo. Nel suo laboratorio, Alessio Dionisi ha apportato poche modifiche rispetto al recente passato, ma le ha ridefinite a modo suo.

Rivisitato e Corretto
Lo stesso modulo, il 4-3-3, a distanza di un anno è lo stesso, ma si manifesta in modo diverso sul campo. I tratti essenziali del nuovo corso sono una squadra più compatta tra i reparti, che fa del pressing e della riconquista immediata della palla la sua vocazione principale. Questo si riflette anche su una fase difensiva più solida (un solo gol subito). Il Palermo concede e produce il giusto, con un calcio propositivo, ma senza fronzoli, molto verticale ed essenziale. Eliminata la costruzione dal basso che coinvolgeva continuamente il portiere, l’ex tecnico del Sassuolo ha introdotto semplicità e linearità alla fase di possesso, volta subito a trovare la profondità attraverso il movimento di un centrocampista o di un esterno d’attacco. L’uscita dalla difesa è più fluida e meno farraginosa rispetto a prima, almeno per il momento. In quest’ottica stanno emergendo le qualità dei nuovi giocatori e le caratteristiche non ancora espresse dei vecchi. Blin, per esempio, ha confermato di essere un giocatore di categoria superiore, non solo per come gestisce la palla, ma anche per la fisicità che apporta al centrocampo, ben combinandosi con la qualità di Ranocchia.

Rigenerati
La rivisitazione del 4-3-3 ha messo in luce anche le doti di Di Francesco e Insigne: rapidità nell’uno contro uno a piede invertito con la possibilità di segnare o di trasformarsi in rifinitori sulla trequarti, lasciando spazio alle incursioni dei terzini. Non è un caso che i due abbiano prodotto tre gol (due Di Francesco e uno Insigne, autore anche di un assist). Nel processo di rigenerazione va incluso anche Saric, tornato dal prestito in Turchia dopo una prima esperienza a Palermo tutt’altro che positiva. Il centrocampista bosniaco potrebbe considerarsi a tutti gli effetti un nuovo acquisto se continua con questo piglio.

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Redazione Ilovepalermocalcio