“Corre come un dannato, crossa e manda in gol. La fascia destra è il suo dominio, non per niente da giovane, ai tempi del Brescia, gli avevano appioppato il soprannome «Ruspa», perché a furia di percorre quella corsia la consumava. Oggi a 28 anni, Andrea Rispoli incarna l’anima di un Palermo che continua a credere nella salvezza, a differenza del presidente Zamparini. Le sue folate sono il simbolo di un gruppo che non ammaina la bandiera per tentare il miracolo. Come quello che stava riuscendo a Napoli, per quanto il pari rappresenta un punto importantissimo. Nel gol del vantaggio di Nestorovski c’è molto di Rispoli, il suo cross tagliente e preciso per la testa del macedone è stato uno spot del calcio, insieme all’inserimento perfetto tra difensori azzurri del centravanti. Non è la prima volta che la premiata ditta campanomacedone funziona. MAI COSÌ’ IN GOL Anche a Cagliari il gol di Nestorovski era nato da un assist di Rispoli, che quest’anno si è tolto pure lo sfizio di andare a segno: con l’Inter e con il Genoa. Due reti, come gli assist vincenti, che rappresentano anche il suo record personale in Serie A, dove, finora, non aveva mai segnato. Ora si trova a due reti dal primato personale fissato in B con la Ternana (4 centri). L’esterno di Cava dei Tirreni ha la possibilità di migliorarsi nella disperata rincorsa alla salvezza che passa necessariamente dallo scontro diretto di domenica con il Crotone. Diego Lopez, si è presentato elencando le doti che devono avere le sue squadre: grinta, corsa e coraggio. Rispoli le ha tutte dentro di sé e fanno di lui uno dei leader, pochi purtroppo, di un gruppo che, dopo il pareggio contro gli uomini di Sarri, intende attaccare in modo vigoroso la classifica nella caccia all’Empoli. DUE GARE DA VINCERE L’esterno campano, che Lopez ha sistemato nel ruolo di terzino nella line a quattro difensiva, dopo la prova di compattezza e sofferenza di domenica sera non è andato molto per il sottile indicando nelle prossime due gare in casa con Crotone e Atalanta la possibile chiave di volta della stagione. Il Barbera deve tornare il fortino di una volta, dopo l’unico punto conquistato nel girone di andata. «Il nostro stadio doveva essere un fortino – ha detto – Adesso, con due gare consecutive in casa, dobbiamo vincere a tutti i costi. Dobbiamo fare più punti possibile per avvicinarci all’Empoli, siamo convinti di poterci togliere delle grosse soddisfazioni». Si comincia col Crotone, dopo il pareggio dell’andata, una vittoria equivarrebbe a tagliare fuori una diretta concorrente da una possibile classifica avulsa. Lo scorso anno è stato il portafortuna di Juric, almeno nelle prime 10 partite dell’andata. Quest’anno spera di esserlo per Nicola nel ritorno. Adrian Stoian, esterno d’attacco rossoblù, domenica allo Scida con l’Empoli ha collezionato la sua 51a presenza in A con una prestazione super, grazie al gol che ha sbloccato la partita e al rigore che si è procurato allo scadere. Episodi che in pratica hanno permesso al Crotone di vincere l’importante scontro diretto contro una pretendente alla salvezza grazie anche alla tripletta del bomber Falcinelli L’ALTERNANZA Lo scorso anno in B il folletto romeno ebbe una partenza al fulmicotone. Quattro gol in poche settimane, gol pesanti che permisero al Crotone un’ottima partenza verso la promozione. Poi una flessione fino a febbraio, quando a Salerno segnò la rete del momentaneo vantaggio per poi tornare nell’oblio per colpa sua e soprattutto per i meriti di un gran Raffaele Palladino che Juric gli preferì schierandolo quasi sempre nella stessa zona di manovra. Domenica invece Nicola li ha utilizzati entrambi e fin dall’inizio e insieme hanno fatto la differenza. Ora però Palladino è passato al Genoa e in quella zona del campo Stoian può diventare il signore incontrastato nelle file del Crotone, anche se la dirigenza rossoblù cerca comunque un doppione del ruolo. Di numeri l’ex attaccante di Roma e Chievo ne ha da vendere, purtroppo per lui è la mancanza di continuità che ne condiziona il rendimento. Domenica, in occasione del gol dell’10, ha triangolato con Palladino come ai tempi di… Juric. GLI STRAPPI Su quella fascia il Crotone nella passata stagione costruì la maggior parte delle sue vittorie. Per Nicola, il 25enne di Craiova è l’esterno ideale, quello che, a dirle con parole sue, «strappa» nei venti metri finali guadagnando il fondo e facendo la differenza. Quello stesso «strappo» che domenica gli ha consentito di guadagnarsi il rigore contro il difensore empolese Veseli che, vistosi superato con uno scatto prodigioso, non ha saputo fare di meglio che abbatterlo nel cuore dell’area di rigore. Peccato che di questi strappi Stoian non ne metta in mostra tanti ma il fatto di non aver più un antagonista come Palladino sulla stessa corsia potrebbe stimolarlo maggiormente. Nicola chissà cosa pagherebbe per averne uno identico sull’altra fascia, dove purtroppo il bulgaro Tonev non gli ha potuto garantire le stesse prestazioni anche a causa dell’infortunio al menisco del ginocchio sinistro che lo sta tenendo fuori ormai dallo scorso 6 novembre.”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.