L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo e su Corini.
Poca corsa, poco filtro, Corini nelle ultime due gare non ha trovato la chiave per dare compattezza al reparti. (Il centrocampo è stato messo in difficoltà dalla rapidità e dalla maggiore densità numerica degli avversari, nonostante il tecnico ne abbia mutato spesso l’assetto. Forse proporre una formazione sbilanciata (con Vaske, Mancuso. Soleri e Di Francesco) per quanto fosse quella che ha generato la rimonta nel secondo tempo con lo Spezia è stato un eccesso di comfidenza.
Un conto è impostare una rimonta con cinque cambi in corso di gara, un altro preparare una gara che deve garantire degli equilibri già dall’inizio. Il tecnico ha inoltre spesso cambiato l’undici iniziale non dando una continuità ad una impostazione di base, forte della grande varietà proposta dall’organtco, un ventaglio che si sta assomigliando per via degli infortuni (bisogna capire l’entità del problema muscolare di Vasic), altro tallone d’Achille del Palermo.