“Si salvi chi può. E’ proprio il caso di dirlo, perché nella stagione dei record negativi messi in fila dal Palermo è difficile pensare come la squadra, adesso di Corini, possa centrare l’impresa. Nove sconfitte consecutive, otto di fila in casa sono numeri che evidenziano un dramma sportivo dal quale uscire appare difficile. Continuando di questo passo i rosanero, che hanno già eguagliato la Pistoiese del 1980’81 per numero di k.o. consecutivi, potrebbero tagliare ulteriori traguardi di cui vergognarsi: quello degli 11 k.o. consecutivi della Triestina nel 194647, oppure il Brescia che, nel 199495, ha perso le ultime 15 partite della stagione. Nella speranza che l’emorragia di sconfitte venga fermata già a Marassi col Genoa, resta da capire quali siano le reali chance di salvezza di una squadra che dopo 16 giornate è fanalino di coda con 6 punti. Anche qui la statistica è impietosa. SPACCIATI Da quando il campionato è stato portato a 20 squadre, cioè dal 2004’05, la formazione ultima in classifica si è salvata 5 volte su 15. Una percentuale del 33% che lascia qualche spiraglio di ottimismo. Se però si scende più nel dettaglio, si scopre che le squadre fanalino di coda con 6 o 7 punti sono sempre retrocesse. E’ accaduto 4 volte: all’Atalanta nel 2004’05, all’Ascoli nel 2006’07, al Parma nel 2014’15 e al Verona la scorsa stagione. Proprio quest’ultimo precedente taglierebbe le gambe a chiunque, anche perché gli scaligeri l’anno scorso avevano una squadra molto più attrezzata rispetto a quella rosanero. Se, però, si pensa che il Palermo, proprio a questo punto del campionato, aveva ben 11 punti di distacco dal Verona e poi si è ritrovato a giocarsi la permanenza in A all’ultima giornata, vuol dire che con ancora 21 partite da disputare può accadere di tutto. SOGLIA PIU’ BASSA? Anche perché per l’andamento delle ultime quattro è lecito pensare che la soglia salvezza quest’anno potrebbe essere più bassa dei famosi 40 punti. Allora non resta che confidare sulla statistica degli altri “ultimi posti”, quelli che negli scorsi tornei si attestavano tra i 9 e gli 11 punti. E quindi sperare che i rosanero possano emulare il Parma del 2005’06, il Cagliari e la Reggina del 2007’08, il Chievo del 2008’09 e il Catania del 2009’10. Un appiglio numerico che però va accompagnato da un’inversione di tendenza netta e immediata, che passa attraverso due scontri diretti che il Palermo è chiamato a vincere a tutti i costi, se vuole provare a centrare l’impresa. Dopo il Genoa, infatti, il calendario propone lo scontro diretto con il Pescara al Barbera, il 22 dicembre, mentre dopo la sosta, l’8 gennaio, ci sarà la trasferta decisiva di Empoli. Due tappe che diventano fondamentali e che diranno se il Palermo può ancora sperare o considerarsi già in Serie B con un girone ancora da giocare. Nella migliore delle ipotesi sul piano dei risultato servirà comunque un mercato significativo a gennaio, perché i limiti di questo organico sono ormai talmente evidenti e ripetutamente sottolineati dai numeri che lasciare tutto com’è sarebbe una pazzia”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.