Gazzetta dello Sport: “Palermo come gli “Oasis”. Vince a Cremona e si rilancia”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla vittoria del Palermo conquistata a Cremona contro la squadra di Stroppa.
Se è stato possibile riunire gli Oasis, allora anche il Palermo ha capito di poter mettere insieme i vari pezzi per diventare una squadra forte. Al terzo tentativo, dopo due trasferte senza punti e senza gol a Brescia e Pisa, è arrivata una vittoria pesante per vari motivi. Innanzitutto, perché è stata ottenuta contro una rivale diretta per la promozione, una Cremonese uscita dal campo furiosa per alcune decisioni arbitrali di Fourneau. Poi, perché la squadra di Dionisi ha dimostrato la forza necessaria per puntare alla promozione, sapendo soffrire sotto gli incessanti assalti della squadra di Stroppa e riuscendo a colpire nel momento giusto. E infine, perché dopo quasi due mesi trascorsi al Nord tra ritiro estivo e tre trasferte consecutive, il Palermo può finalmente tornare in Sicilia per ricevere l’abbraccio dei suoi tifosi.
Cremonese a secco
La Cremonese ha mostrato un bel gioco, dominando come piace a Stroppa, ma non è riuscita a concretizzare. Il tecnico si consola con i dati di pericolosità della sua squadra, ma i numeri rivelano che in tre partite è arrivato un solo gol su rigore (Vazquez contro la Carrarese). È stata sorprendente la scelta di tenere fuori i tre attaccanti arrivati dal mercato (Bonazzoli, De Luca, Nasti), preferendo Tsadjout, che corre tanto ma non è un goleador: da segnalare solo una girata di testa a lato nel primo tempo. Il grande ex Vazquez ha cercato di creare gioco ma è stato ben contenuto, e sebbene gli interscambi tra mezze ali ed esterni abbiano funzionato e la palla abbia viaggiato veloce, nessuno è riuscito a segnare. Un gol è stato annullato al 30′, quando Fourneau ha fischiato mentre Majer scagliava un gran tiro dalla distanza: l’arbitro ha visto un fallo su Ceccaroni, che però sembra essere caduto da solo. Più occasioni nella ripresa, con un gran tiro di Sernicola messo in angolo da Desplanches. Insomma, niente regalo per il cavaliere Arvedi, che oggi compie 87 anni. Auguri.
Palermo operaio
Dionisi ha apportato ulteriori cambiamenti, schierando Henry come unico attaccante (con tanto sacrificio) e Ranocchia dietro di lui in un 4-2-3-1 con Di Mariano e Di Francesco come esterni d’attacco. Ceccaroni e Nikolaou sono stati solidi in difesa, supportati da Blin e Gomes che hanno schermato l’area. Dopo più di un’ora di copertura difensiva, Gomes è stato il primo a impegnare seriamente Fulignati. E dopo aver rischiato più volte (l’ultima con Majer), una ripartenza ben orchestrata ha visto Di Francesco filare sulla sinistra e mettere un rasoterra sul secondo palo, dove Insigne è sbucato per appoggiare comodamente in rete. A quel punto, il tecnico Dionisi ha rinforzato ulteriormente la difesa con l’ingresso di Baniya (l’ultimo acquisto), riuscendo a resistere. Nonostante i rischi, il Palermo è riuscito a dare quel segnale di forza che il campionato attendeva.