Gazzetta dello Sport: “Palermo, che naufragio. Contestati Dionisi e De Sanctis”
Nel calcio, la passione di una piazza può essere tanto una forza trainante quanto un giudice implacabile. Per il Palermo, come sottolinea Fabrizio Vitale oggi sulla Gazzetta dello Sport, il “Barbera” si è trasformato in un’arena di contestazione, dove il peso delle aspettative si è scontrato con una realtà ben più amara.
Un Palermo “naufragato” – è proprio il termine adatto – non solo per il diluvio che ha accompagnato il match, ma per la sensazione di smarrimento che la squadra trasmette, nonostante i cambiamenti apportati da Dionisi. La rivoluzione sembra ancora lontana dal portare i suoi frutti, e la sconfitta contro il Catanzaro acuisce il malcontento.
I calabresi, con cinismo e concretezza, hanno superato il Palermo in classifica, portando a 11 i risultati utili consecutivi dopo il successo contro il Brescia. Il tecnico Caserta ha potuto approfittare del clima surreale dello stadio “Barbera”, dove la curva Nord ha intonato cori pesanti contro il direttore sportivo De Sanctis e lo stesso allenatore Dionisi, chiedendone le dimissioni.
Confusione tattica e difficoltà offensive
Sul piano del gioco, il Palermo è apparso approssimativo e disordinato. La scelta di Dionisi di schierare Nedelcearu come terzino e di rinunciare a pedine importanti come Verre, Insigne e Gomes ha sollevato perplessità. Henry e Le Douaron, schierati come coppia offensiva, sono stati evanescenti, confermando il periodo di scarsa incisività.
Nonostante qualche lampo positivo, come la sponda di Le Douaron che ha permesso a Nikolaou di pareggiare momentaneamente, il 4-4-2 proposto da Dionisi non ha convinto. I calabresi hanno trovato il vantaggio già al 3° minuto grazie a un errore in disimpegno dei rosanero e, nella ripresa, hanno chiuso i conti con un eurogol di Pompetti.
Contestazione e ritiro a oltranza
Lo stadio ha espresso tutto il proprio dissenso con uno striscione eloquente: “Fallimento totale”. Il Palermo, ora fuori dalla zona playoff, prosegue il ritiro a oltranza, ma né Dionisi né De Sanctis sembrano in discussione, almeno per il momento.
Dionisi, al termine del match, ha dichiarato:
«Mai penserei a dimettermi, sarebbe assurdo. Mi sento responsabile, è normale che i tifosi se la prendano con me. Ci metto la faccia e non giro le spalle alle difficoltà».
Prospettive incerte
Nonostante qualche timido segnale di ripresa con l’ingresso di Brunori, Insigne e Gomes, il Palermo continua a faticare nel creare manovre offensive efficaci. La situazione richiede interventi rapidi e decisi, ma il tempo inizia a stringere. Ora i riflettori sono puntati sulle prossime ore, che potrebbero portare a riflessioni interne sul futuro di una stagione che rischia di compromettersi ulteriormente.