Gazzetta dello Sport: “Palermo-Catania. Il derby di Colantuono «Con Zamparini calcio di alto livello. Queste squadre non c’entrano con la C»”

L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” riporta le dichiarazioni Stefano Colantuono, direttore tecnico della Sambenedettese:

«Assenza di pubblico nel derby Palermo-Catania? E’ la componente più importante di questa sfida, ma è pur sempre un derby che manca da parecchio tempo – spiega Colantuono -.

La squadra e i dirigenti sanno perfettamente che è una partita molto sentita in Sicilia e va giocata in un certo modo a prescindere dal pubblico. Mi aspetto un match intenso. Il tifoso siciliano in generale ha una sensibilità e un’intelligenza importante. I tifosi rosanero hanno capito che avevo fatto il massimo per i rossazzurri e non mi hanno mai creato problemi. Quando sono tornato a giocare da avversario a Catania, dopo l’esperienza a Palermo, non ho avuto nessuna manifestazione di dissenso».


«Non entro nel merito delle vicissitudini che hanno attraversato Palermo e Catania negli ultimi anni. Posso soltanto dire che con la Serie C queste due squadre non c’entrano nulla. E’ un girone altamente competitivo con squadre attrezzate, non so se è una vera e propria B2. Il Palermo è partito così così, deve mettere a posto qualcosa, ma avrà modo per farlo. Il Catania è attrezzato per i vertici, come la Ternana e l’Avellino. E’ un campionato lungo e logorante che mette a dura prova gli organici. Per me è molto più difficile salire dalla C alla B che dalla B alla A, basta vedere le neopromosse in Serie B che spesso sono in grado di fare il doppio salto in Serie A».


«Derby? Ne ho vinto uno e persi due, proprio quelli con il Catania. Quell’anno il Palermo era una supercorazzata c’erano Toni, Zauli e Corini, c’era Guidolin in panchina e poi infatti salirono in Serie A.

Al Barbera ci schiacciarono con un 5-0, mentre a al Massimino ce le siamo giocata, nonostante la sconfitta per 2-0. Col Palermo in Serie A lo vinsi e anche in quel caso i rosanero avevano un organico superiore. Venni esonerato che ero 6°, poi venni richiamato ma devo dire che facemmo un buon campionato, battemmo Milan, Lazio, Juve e vincemmo il derby, per carità magari si sarebbe potuto fare meglio. La stagione successiva venni esonerato dopo la prima giornata. Questa cosa mi è molto dispiaciuta perché sono dovuto stare un anno fermo, però dico che ogni presidente può fare quello che vuole perché ci mette i soldi. Non porto rancore a Zamparini per questo, anche perché sapevi che se andavi ad allenare con lui era da metter nel conto l’esonero. Tra l’altro, non mi pare che altri presidenti facciano diversamente, lui s’era fatto il nome di mangia allenatori, ma c’è anche di peggio. Con lui ho avuto sempre un rapporto franco e schietto. Viveva sempre tutto con molto entusiasmo e anche tanta sofferenza»,

«Palermo sparito? E’ stato bruttissimo, perché Zamparini ci aveva abituato a un calcio di alto livello. Il Palermo ha tutto il tempo per rientrare in corsa per il vertice. Tutto si deciderà nella seconda parte del torneo. La società ha un programma biennale, però può già provarci quest’anno. Boscaglia è bravo e di grande esperienza: stupirà».

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Redazione Ilovepalermocalcio