Gazzetta dello Sport: “Palermo, un orizzonte poco rosa: la sensazione è che si proceda a mettere toppe su problemi più grossi”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sui problemi del Palermo.

La risposta non c’è stata. Quella che Corini era sicuro che i gocatori avrebbero dato dopo i con fronti avvenuti in seguito al ko con di Cittadella e quelcafiè preso insieme alla squadra che evidentemente non ha ridestato dal torpore preoccupante. Il Palermo di Terni ha mostrato gli stessi problemi visti nelle precedenti cinque partite. Prendere per buono un punto dopo una situazione di vantaggio contro Pultima in classifica significa non guardare in faccia la realtà. La sosta non ha portato alcun giovamento, anzi ha favorito la ressa in infermeria con altre due degenze, quella di Insigne e Solert. oltre alle rne pre esistenti di Di Francesco. Vaste e Ceccaroni. La squadra continua a perdere pezzi come un vecchio intonaco e sembra ormai destinata da accartocciarsi su se stessa, mettendo, a questo punto, un grosso punto interrogativo sul l’obiettivo stagionale.

I 5 punti racimolati sui 18 a disposizione raccontano, altre che di una media da retrocessione. di una posizione In classifica che. per quanto veda i rosanero al quarto posto, è sem pre più distante dalla promazione diretta di ben 6 lunghezze. È vero che si può andare in A anche attraverso i plavoff. Ma perché accontentarsi di giocare alla roulette quando la caratura di questo organico può consentire di ambire alle prime due piazze? Il Palermo delle prime otto giornate era secondo con una gara da recuperare. nelle successhe sei partite ha dilapidato un patrimonio di punti inestimabile (1-3) che oltre a ridimensionare la classifica ha rimesso in gioco per la lotta di testa diverse squadre che sembravano tagliate fuori da un discorso che panzva coinvolgere solo tre pretendenti: il Parma, il Veneziae i rosanero. Un’involuzione netta patita contro avversari di bassa classifica. Citta della a parte, che il Palermo ha riabilitato la squadra è afferra dauna malattia a cul nessuno riesce a trovare una cura: né la società confermando la fiducia a Corni, né il tecnico attraverso la ricerca di soluzioni che possano portare a una svolta, né i giocatori con un moto d’orgoglio. La sensazione è che si procede provando a mettere toppe su problemi ben più grossi. come quello di una con dizione fisica sempre più deficitaria di partita in partita.