“Nessuno vuole sbilanciarsi, ma la preoccupazione per il futuro del Palermo non si può nascondere. Non c’è più solo l’infinita vicenda legata alla vendita della società da Zamparini a Baccaglini a riempire di timori la tifoseria e l’intera città. Le voci di presunti maxi debiti della società fino a 120 milioni scuotono un ambiente che ora è come se si trovasse davanti a un bivio: da un lato la speranza di altri scenari con una dirigenza nuova di zecca, dall’altro lo spettro del fallimento. IL GIUDICE «Non c’è ancora un fascicolo di indagine e bisognerà aspettare i prossimi giorni per capire i termini di questa vicenda. Ma la notizia di per sé è comunque allarmante», afferma il gip del Tribunale di Palermo Nicola Aiello, che aggiunge: «Da tifoso già ero dispiaciuto per une retrocessione che si poteva evitare, ma adesso sono preoccupato perché, se i numeri vengono confermati, si tratta di un’esposizione debitoria importante. L’unica speranza è che la trattativa per la vendita del club si concluda il prima possibile. Se l’affare naufraga, allora c’è da aspettarsi il peggio, dato che Zamparini non vuole più investire, soprattutto se c’è davvero questa situazione debitoria». PRESIDENTE CONI Il presidente del Coni Sicilia ed ex patron del Palermo Sergio D’Antoni si mostra attendista sui presunti debiti, ma mette l’accento sulla questione closing. «Sulle verifiche dei magistrati aspetterei prima i passaggi ufficiali e non creerei allarmismi. Quello che preoccupa, invece, è il versante della vendita del Palermo. Doveva chiudersi entro il 30 aprile e, invece, è passato quasi un mese e mezzo senza nessun risultato. Le scadenze non sono state rispettate e nessuno dice con chiarezza i motivi dei rinvii. Il momento della verità per il Palermo sarà proprio la vendita della società». CONFINDUSTRIA Un invito perentorio alla trasparenza arriva anche dal presidente di Confindustria Palermo, Alessandro Albanese: «Mi occupo di industria, ma qui stiamo parlando di un’azienda diversa da tutte le altre, perché conserva un patrimonio, i colori rosanero, che appartengono a città e tifosi. L’auspicio è che Zamparini metta in pratica un’operazione verità, tirando fuori crediti, debiti e bilanci del Palermo. Anche quando ho incontrato per la prima volta Baccaglini, non ho trovato riscontro sulla reale condizione patrimoniale del Palermo Calcio. La situazione è critica e spaventa ancora di più il fatto che ad oggi non c’è alcuna prospettiva». CONFCOMMERCIO Anche il mondo dell’impresa è in agitazione, come dimostrano le parole del presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio: «Bisogna ricordarsi che attorno al Palermo c’è un indotto con numerose aziende. Se alcune di loro vantano dei crediti nei confronti del club di viale del Fante, io, per il ruolo che ricopro, sono solidale e sto dalla loro parte. Gli esposti dei creditori non hanno l’obiettivo di mettere in difficoltà il club, ma di indurre determinati soggetti a prendersi le proprie responsabilità. Se ci sono dei problemi, è giusto che si affrontino nell’interesse della squadra, della città, ma anche dei fornitori che lavorano col Palermo e che di certo non vogliono vedere la società fallire»”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.